Qualche tempo fa lessi, in uno di quegli adagi estemporanei che compaiono di tanto in tanto nei social, una serie di propositi spirituali del tipo: “Io invio pensieri di Amore, di Pace e di Guarigione all’intero Universo: a tutti gli alberi, le piante e …”. Sicché mi dissi, quasi come reazione: “Io non invio pensieri di amore, pace e guarigione come credono di poter fare – tacitando così la loro coscienza – talune anime candide. Non li invio né a singoli o gruppi di persone, né tantomeno all’intero universo. Non invito nemmeno a meditare. Non ho questa pretesa. Se posso preferisco un gesto reale.
Quindi esorto a disfarsi di qualunque atteggiamento passivo. A lungo andare rende schiavi. Di cosa? Dei luoghi comuni, delle finte credenze, dei clichè, dei profittatori di turno che la bramosia imperante ha sguinzagliato a ogni piè sospinto. Semmai esorto alla determinazione, al coraggio, alla volontà, a non illuderti che riceverai alcunché se prima non ti adoperi come puoi per realizzare quelle stesse suggestioni di cui nell’incipit: amore, pace, guarigione.”
Ebbene, chi sono io per affermare tutto ciò, per sentenziare come un antico saggio, ma solo a chiacchiere? Semplice, sono un personaggio di una certa levatura, sono un tizio che fa la differenza: sono nessuno. Un’ombra che svetta un istante per confondersi qualche qualche attimo dopo tra le mille e poi mille vicissitudini di questo stralcio di aurora boreale. E se dietro tutto questo “io sono nessuno” si celasse il peggiore degli egotismi? Proprio a tal fine il Buddha storico suggerì: segui sempre la via di mezzo.