Non è la trattazione approfondita di una tecnica per meditare. Al massimo potrebbe sopperirvi come memorandum. Ovviamente trasmette concetti del tutto autentici. L’idea di fissare un punto – come una luce o la fiamma d’una candela – è antica. Dopo una prima fase di leggera concentrazione sul soggetto prescelto – cui s’accompagna una respirazione naturale, fluente e spontanea – ci si rilassa osservandone il riflesso interiore. Le varianti sono molte e non bisogna mai far da sé. Una valida alternativa a questo metodo consiste nel visualizzare una sorgente luminosa interiore, nell’immaginarla, attenti come sempre a non esagerare perché, la meditazione, è innanzitutto equilibrio. Pochi minuti appena saranno senz’altro sufficienti. Ulteriori approfondimenti sono presenti nella directory specifica.
Vedo le stelle
Vedo le stelle, in convegno associate,
sullo sfondo di un cielo nero bluastro.
E’ scuro, d’ accordo, ma il chiarore di quelle lo ravviva.
Ora, se lo fissi deciso, te ne avvedi,
quegli emana una forza tenue, ma persistente
e percepisci eterna, una saggezza indecifrabile.
Si, le stelle, fisse come bianche lanterne,
animando di luce l’universo,
chiudi i tuoi occhi, vi regni un po’ la pace.
Continua a perscrutar, non ti fermare
vinci pure la scettica credenza,
è una metafora priva di riscontro,
con gli occhi chiusi non puoi vedere nulla.
Dopo un minuto o forse più di un’ora,
magari giorni, mesi oppure un poco d’anni,
quando già stanco abbandoni il gioco assurdo,
ecco le stelle, una per una assenti,
comparir come d’incanto all’occhio bianco.