E’ accaduto davvero. La porta che si schiude per un attimo, un bizzarro scintillio si palesa quasi all’istante, quindi traccia un breve semi-arco che lascia una scia dorata. Sogno o son desto?
Ora, dacché la luce animò quella visione, mollai il crinale ripercorso all’unisono da mille e uno inveterati esploratori – alla ricerca – che s’illudevano, ahimè di risalir la china e mi adagiai qui – ove mi trovo – nel punto da cui nessuno, giammai non si era mosso.
L’ansia che si presenta all’improvviso, non so più cosa credere o pensare. Non ne parlare, cosi ti esponi troppo! Sarà crudele, ma il culmine è già qui. L’ho già raggiunto, ma non si tratta affatto di un picco d’incertezze. Sono debilitato, ma non mi piango addosso; semmai mi scuso per non essere al mio top! Ora mi fermo… e attendo, lascio che sia.
Il tempo non demorde, l’attesa sopravanza. Rammenti le lancette che scandivano i secondi? Che tempi! Ora che l’attimo mi sembra solo un numero, sento le chiacchiere dipingere il silenzio.
Rammenti la tua via? Quel bel sentiero che si congiunge a valle con chi non teme più nemmeno il nulla? Ora che l’aria è ritornata tersa, mentre la gioia riverbera all’intorno, sento il profumo che sopraggiunge lesto da una cucina che attrae quasi chiunque.