Pochi veri – che hanno come tema di fondo la meditazione – compilati per colmare una lacuna, un’omissione, uno spazio vuoto. Non il vuoto in sé che è un concetto meramente filosofico, ma il ricettacolo sgombro di un andito pronto a ricevere … le misteriose vertigini dello spirito. Al che mi chiedo quale sia davvero la poesia: l’introduzione, che però compilo in un secondo momento, a beneficio dei più perplessi tra i web-lettori, o ciò che segue?
Pochi versi
Pochi veri estemporanei
per cogliere quel nulla tutto
che non si può approfondire,
che non ammette repliche.
Pochi versi, ma chiari,
che affiorano in uno stato di coscienza
sereno.
Brevi frasi riversate dall’alto,
ma solo dopo aver spiccato
l’ennesimo balzo nell’ora,
con l’ausilio di quel modesto trucco
detto dai più, la tua meditazione.