La sola possibilità per meditare – l’unico tempo di cui poter disporre – è qui, ora, adesso. Domani non accadrà mai perché sarà pur sempre il tuo nuovo presente. Pochi versi scritti sulla sabbia da un viandante dello spirito rivolti a chi ancora s’illude che il tempo risolverà i propri problemi mentre non farà che aumentarli. Il suggerimento implicito è di meditare sull’immensità, sull’eterno, ma ora, senza posticipare.
A tal proposito scegli un soggetto consono che ne richiami l’idea – potrebbe essere l’orizzonte, una vetta, il cielo limpido o stellato, un’immagine sacra, finanche un simbolo – e contemplato dal vivo o con l’aiuto dell’immaginazione. Se ne sei capace, l’idea stessa d’immensità è sufficiente.
Meditare sull’Eterno
Fior di speranza,
finanche se mi levo di torno,
la mia mente non smette mai di rimuginare,
di edificar castelli, ostelli
che al primo alito di vento incongruo
crollano giù a rallegrar la folla di becchini
che attende speranzosa di vedere
ancora per un po’ lo spettacolo di un mondo
che si dissolve giacché crede che crescere
sia la sola chance per sopravvivere a se stessi.
Fior di utopia
non ti resta oramai che meditare
sull’infinito prima, su tutto ciò ch’è immenso ora,
sul sempre e poi sul sempre
durante la minuscola frazione che l’Eterno
ti ha riservato.