Questi versi sono così sibillini ed ermetici da sembrare impossibili. Tuttavia la verità che li sottende è – come sempre – talmente limpida che se l’osservi subito, senza rifletterci o approfondire, ne capirai all’istante – qui e ora – il senso. Cionondiméno può accadere di non sentirti all’altezza, quindi rinunci prim’ancora di provarci, di provare a capire, di conoscere, di esperire. Un attimo. E se all’altezza non ci fossi davvero? Se fossi così superficiale, epidermico, da non capirci nulla? Meglio! Adopera le circostanze come un trampolino.
Che dico?
Se piove e non t’accorgi
ti bagni fradicio
nel sottobosco della via ch’è candida.
Se l’acqua scivola
sulla tua pelle stravolta
non ti rimane che ringraziar – che dono! –,
benché l’inopinato cielo non rifletta.
Che dico? Se cade luce, ma non la vedi
non sei centrato nel chakra della mente (ajna).
Se l’attitudine non è – malgrado tutto –,
non è – mio Dio! – all’altezza
ti senti menomato e taci,
ma sappi che dormivi,
vivevi l’illusione ma dormivi.
Considera le forme.
Lo sai che sono vento?
Sono luce che cade come pioggia
sulla tua veste eterica
che però non c’è.