Stavolta, per sintetizzare i quesiti – concernenti come sempre la meditazione – riportati, a titolo di pura curiosità, in questa pagina, ho individuato tre parole chiave: pensieri, costanza, equilibrio.
– Nome: KenZen –
– Subject: meditazione –
Quesito
Durante la meditazione, dopo aver raggiunto una buona concentrazione sul respiro mi accorgo che i pensieri si fanno più radi, meno pressanti, quasi lampi fugaci che di conseguenza non disturbano l’attenzione sul respiro. In quei momenti però mi rendo conto che posso ancora “pensare volontariamente”… cioè “decidere” di pensare a qualcosa di specifico. Mentre i pensieri divenuti fugaci sono assolutamente fuori dal mio controllo, appaiono casuali (o per lo meno apparentemente tali). Che significa tutto questo? Cosa sono questi “pensieri volontari” … e sono davvero volontari o anche questa non è altro che un’illusione e in realtà scaturiscono casualmente come gli altri? Grazie anticipatamente.
Risposta
I pensieri non scaturiscono da nessuna parte. Che siano volontari o involontari, apparentemente subiti o meno, sei sempre tu a produrli. In che senso? Non è detto che tutte le forme possibili di comunicazione avvengano necessariamente o inevitabilmente secondo la modalità definita “pensiero”. In altre parole, il pensiero è solo la tua traduzione delle sensazioni, delle circostanze, di quanto osservato, percepito, ecc.
Forse avrai letto da qualche parte consigli del tipo: osserva i tuoi pensieri come se fossero nubi che attraversano il cielo della tua mente; via via che l’osservazione persiste diviene più stabile; ad un certo punto subentra un’ulteriore possibilità; gli oggetti che stavi osservando scompaiono; quando l’osservatore si dissolve nell’oggetto osservato si manifesta il testimone; e così via. Uno dei maestri spirituali che, a mio giudizio, ha approfondito abbastanza esaurientemente l’argomento è stato Osho. Ma, ovviamente, non basta leggerlo, bisogna saperlo interpretare.
Richiamo, ma con parole mie, una sua delucidazione. La prassi degli scienziati è l’osservazione. I mistici, invece, testimoniano. In che consiste la differenza? Se riuscirai ad essere totale, qualunque sia la circostanza che stai già vivendo, sperimenterai lo stato di testimonianza. Il tuo ego sembrerà eclissarsi, diverrai l’oggetto osservato. Ciò non toglie che tu ci sarai sempre, altresì capacissimo di percepire, pensare e decidere, in piena autonomia e libertà di giudizio, per il meglio. Direi di più, proprio in tal caso e parafrasando G. I. Gurdjieff, quanto più riusciremo ad “essere” consapevoli, tanto più saremo davvero capaci di pensare in modo autentico, nuovo ed originale.
Tuttavia, gentile “KenZen”, penso che se deciderai di proseguire la meditazione questi dubbi teorici si risolveranno da soli.
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– Nome: Mario –
Quesito
Ciao amici, In passato ho praticato la meditazione ed ho avuto degli ottimi risultati in termini di calma e comprensione di me stesso e degli altri. Col passare del tempo, però, i benefici sono via via diminuiti. Ho recentemente provato a ricimentarmi nella meditazione (forse con meno dedizione), ma trovo difficoltà a meditare con l’efficacia di allora … Ciao a tutti.
Risposta
Se ora trovi difficoltà nel meditare dipende, probabilmente, dal fatto che nutri delle aspettative. Cioè rammenti le situazioni del passato, le proietti nel futuro, ecc. Ma così manchi il presente. Se lo ritieni, cerca di meditare senza troppo impegno, senza dedizione, quasi per gioco. In fin dei conti cerchiamo innanzitutto i benefici del relax. Non ti pare? Non dimenticare l’esercizio fisico.
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– From: Paola –
Quesito
Ho capito e ho sentito che devo meditare. Con l’aiuto del sito ho iniziato, da poco. Quando medito sto meglio. Però: fumo e mangio, talvolta, in modo sregolato. Alterno “momenti di equilibrio”, dove fumo meno, mangio meglio e medito; a giorni dove l’ansia e i “pensieri ossessivi” mi fanno star male (e di conseguenza va peggio il mangiare, fumare, non meditare). Che cosa devo fare? Continuare anche se non medito tutti i giorni? Anche se fumo? (ho provato molte volte a smettere, forse ora ci sono piu’ vicina …). Grazie e grazie per il sito che mi dà serenità. Paola.
Risposta
Ciao Paola. Come al solito le dolenti note, fumo e alimentazione eccessiva. Tuttavia sono inconvenienti superabilissimi. Certo, l’aiuto professionale, di un dietologo per l’alimentazione e di uno psicologo per l’ansia e i pensieri ossessivi, sarebbe il massimo, direi proprio indispensabile. Su questo regolati per il meglio. Per quanto riguarda la meditazione puoi applicarti anche se fumi o ti nutri eccessivamente. Ti suggerisco un espediente. La tua “meditazione” potrebbe essere la seguente. Cammina lentamente, complessivamente all’incirca per un’ora al giorno, ma senza sforzarti, una passeggiata distensiva. Sii consapevole del tuo incedere, cioè del fatto che stai camminando. Solo in seguito, dopo esserti fermata, siedi e cerca di rilassarti, pazientemente e in silenzio. Mantieniti ben dritta, niente posizioni supine. Stabilisci orari, intervalli e quant’altro secondo le tue preferenze, esigenze o necessità. Mi spiego meglio. Non è detto che tu debba camminare per un’ora di seguito. Puoi farlo a più riprese, ma tutti i giorni. Grazie per la visita.