La meditazione, nel cristianesimo, come una forma di preghiera interiore. La meditazione è una pratica antica e universale che può portare benefici a livello fisico, mentale e spirituale. Ma cosa significa meditare per un cristiano? Come si fa a pregare con la mente e il cuore, usando la Parola di Dio come guida e ispirazione? In queste note vogliamo esplorare il tema della meditazione nel cristianesimo, scoprendo le sue origini, i suoi metodi e i suoi frutti. Non si tratta di una tecnica da imparare o di una prestazione da raggiungere, ma di un’esperienza di comunione con Dio che trasforma, decisamente, la vita. Ti invitiamo a leggere con attenzione e a provare tu stesso a meditare seguendo i suggerimenti che troverai nel testo. Buona lettura e buona meditazione!
«Nel cristianesimo la meditazione è una forma di preghiera interiore. Viene fatta in una chiesa o cappella, in presenza dell’Eucaristia, o nel privato della propria stanza. Preferibilmente si fa di mattina presto, prima di ogni altra azione della giornata.
Nella sua forma più generale si sviluppa attraverso diversi passi successivi:
- Inizia con la invocazione dello Spirito Santo perché sia luce interiore di colui che medita.
- Si apre alla contemplazione di una scena evangelica o dalla lettura di un brano della Bibbia o di un altro libro che possa aiutare.
- Approfondisce il significato dell’episodio o dell’insegnamento in questione. Lo fa attraverso il ragionamento e la ricerca di situazioni o passi biblici simili o correlati.
- Si sofferma su qualche parola o immagine o concetto, “ruminandolo” interiormente.
- Chiede a Dio la grazia di vivere il mistero che si è contemplato.
- Fissa l’impegno di un qualche gesto da vivere durante la giornata, per trasformare in carità quello che si è contemplato.
- Ringrazia il Signore per il dono della luce dell’alto.
Una forma particolare di meditazione è la lectio divina, che è una lettura orante di un passo biblico.»