I lettori già adusi a tematiche quali felicità e sofferenza rimarranno sorpresi che li riproponga in un contesto dedicato in prevalenza alla meditazione. In realtà tento di non tralasciare mai il lato pratico – quello della vita vissuta, ossia dei problemi d’interrelazione quotidiani – relegato spesso tra le scartoffie pseudo-spirituali. Poi, provo a ricordare il fatto che la mente è uno strumento e non un coacervo avulso di pensieri discordanti, di emozioni conflittuali e così via. Spesso, osservando i pensieri o il respiro, ci si confonde perdendo di vista che l’obbiettivo è calmare la mente, che siamo noi – da non scambiare, per l’appunto, con il suo contenuto – , e non una semplice teoria dislocata all’orizzonte degli eventi di un qualche buco nero prossimo venturo. Seguono, a mo’ di promemoria, alcune utili note del Dalai Lama […]
«A prima vista ci si potrebbero aspettare ampie divergenze fra il mondo degli affari e il buddismo, che hanno invece un comune denominatore nell’importanza assegnata alla felicità.
Una ditta che non ha dipendenti, clienti e azionisti felici, è destinata a soccombere.
Il Buddha riteneva che l’obiettivo principale delle sue ricerche e dei suoi insegnamenti risiedesse nello scoprire le cause della mancata felicità, e nel trovare il modo di ridurre la sofferenza.
Giunse così alla conclusione che causa prima della sofferenza è l’egoismo.
Definì questo dato una legge di natura.
L’egoismo causa inoltre i pensieri negativi, che non si curano delle conseguenze che possono avere per gli altri.
Truffare, mentire, nascondere cattive intenzioni, lasciarsi andare ad aggressività, rabbia, arroganza, gelosia, malizia e risentimento: tutto ciò rientra nella categoria dei pensieri o delle emozioni negative.
Quando riesci a ridurre il manifestarsi di tale negatività, ti accorgerai che la qualità delle relazioni con gli altri aumenta rapidamente. Semplice!
Preferiamo relazionarci con qualcuno che è interessato al benessere degli altri piuttosto che con qualcuno interessato unicamente a se stesso.
Ciò nonostante, su questo punto molte persone sono del tutto cieche.
Quando entrano in contatto con terzi, tentano di imporre le proprie idee e di convincerli della propria superiorità, senza alcun interesse nei loro confronti.
Una volta aperti gli occhi sui danni che possono derivare da pensieri ed emozioni negative, gli individui riconoscono in genere quanto sia importante tenerli sotto controllo.
Una precauzione utile consiste nel mettere in atto un «sistema di prevenzione», una voce interiore che dica: «Stai entrando in una condizione mentale che rientra nella categoria del negativo. Fai attenzione: non perdere assolutamente il controllo dei tuoi processi mentali e delle tue emozioni».
E, soprattutto, ripeti a te stesso quanto segue: «Ricorda che, se il processo mentale negativo è molto forte, non è il momento di prendere decisioni importanti o irreversibili».
Nel corso del tempo è possibile che un individuo riesca a raggiungere uno stato nel quale pensieri ed emozioni di segno negativo non si manifestano più, oppure lo fanno solo in occasioni rarissime.
Ci vogliono anni di pratica, naturalmente, ma i vantaggi sono innumerevoli.»
(Da: “La via del comando. Leadership, buddismo e felicità” Dalai Lama con Laurens van den Muyzenberg)
– Dalai Lama (amazon)
– Il Dalai Lama (macrolibrarsi)
– Dalai Lama – Wikipedia
– Frasi celebri del Dalai Lama