Leggendo i seguenti appunti di Alan W. Watts mi sono reso conto di quanto determinate idee preconcette possano influenzare la nostra visione della realtà. Ad esempio, ho sempre creduto che la natura rispecchiasse in tutto e per tutto un ordine simmetrico … e invece la disposizione relativa dei suoi più svariati elementi, sia quelli prettamente fisici che i pensieri medesimi, quindi la mente, ha un assetto del tutto asimmetrico, ma non per questo poco funzionale. La successione dei molteplici fattori che la compongono è innanzitutto pratica, efficiente. Il concetto verrà esemplificato meglio nel prosieguo. Ci basti, intanto, riflettere sul fatto che l’élan vital, la forza vitale che ci spinge a realizzarci e da cui attingiamo l’impulso essenziale per disporre al meglio della propria energia parte sempre dal basso … la qual cosa, digià, è un bel che dire …
«Il Tao è un certo tipo di ordine, e non è quello a cui pensiamo quando sistemiamo le cose nelle scatole in modo geometrico o in fila. È un tipo di ordine molto elementare, ma quando guardiamo una pianta di bambù, è perfettamente ovvio che la pianta segua un ordine. Riconosciamo subito che non vi è una confusione casuale, anche se non è simmetrica né geometrica.
La pianta assomiglia a un dipinto cinese. I cinesi apprezzavano così tanto questo tipo di ordine non simmetrico che l’hanno inserito nelle loro pitture. In cinese questo concetto si chiama li, e il carattere che rappresenta li originariamente indicava i segni della giada, ma anche le venature del legno e la fibra dei muscoli. Potremmo dire che anche le nuvole hanno il li, il marmo ha il li, il corpo umano ha il li. Lo riconosciamo tutti, e l’artista lo copia, indipendentemente dal fatto che sia un paesaggista, un ritrattista, un pittore astratto o che abbia scelto la pittura non-oggettiva.
Tutti cercano di esprimere l’essenza del li. La cosa interessante è che malgrado sappiamo che cos’è, non c’è modo di definirlo.
Poiché il Tao è il corso, potremmo dire che il li è il corso d’acqua, e il cammino del li è anche quello dell’acqua che scorre.
Vediamo il fluire di questi corsi rievocato, per così dire, come una scultura nelle venature del legno, ossia nel percorso della linfa, e nel marmo, nelle ossa, nei muscoli. Tutte queste cose sono marcate dai principi fondamentali dello scorrimento.
Nel flusso dell’acqua che scorre si possono osservare tutte le varietà dell’arte cinese. Sono immediatamente riconoscibili, e spesso includono la curva a «S» del cerchio di yin e yang.
Li evoca quindi l’ordine del flusso, il meraviglioso disegno del liquido che danza, e Lao-tzu paragona il Tao all’acqua:
“Il grande Tao scorre ovunque, verso sinistra e verso destra. Ama e nutre tutte le cose, ma non si comporta da padrone nei loro confronti.”
Come scrive altrove, l’acqua ricerca sempre il livello più basso, cosa che gli uomini aborrono perché cercano sempre di giocare al rialzo.
Ma Lao-tzu spiega che la posizione più alta è quella più incerta.
Tutti vogliono arrivare in cima all’albero, ma in questo modo l’albero collassa. Questo è il difetto della democrazia americana. Chiunque potrebbe diventare presidente, ma il risultato è che nessuno che abbia un po’ di sale in zucca lo vorrebbe. Dopotutto, chi mai desidererebbe essere messo alla guida di un autocarro fuori controllo?
Secondo Lao-tzu la posizione di base è quella più potente, e possiamo osservarlo facilmente nel judo o nell’aikido.
Nelle arti di autodifesa, bisogna sempre trovarsi al di sotto dell’avversario, in modo che se ci attacca ci cada sopra.
Non appena intraprende un’azione aggressiva, o ci mettiamo in una posizione più bassa della sua oppure ci muoviamo in un cerchio più stretto di quello in cui si muove lui.
Se conoscete l’aikido, sapete che è basato sul movimento rotatorio. Si ruota costantemente; e sappiamo che ciò che ruota esercita una forza centrifuga, e se qualcuno entra nel nostro campo di forza viene sbalzato via grazie al suo stesso slancio.»
(Da: “Il Taoismo. La Via è la meta”, Alan W. Watts)
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– Alan Watts – Wikipedia