Gli insegnanti spirituali andrebbero considerati come portavoce della dottrina che propugnano, ossia che sostengono e tentano di promuovere e non come dei messaggeri risvegliati. A noi interessano soprattutto la trasmissione della consapevolezza primeva e non i suoi risvolti storici, sia riguardo il Buddha che gli altri, ridondanti, maestri documentati. Ciò perché in realtà la cosiddetta illuminazione è una qualità senza storia né tempo. Quel che importa davvero è, ribadisce “Tenzin Gyatso – XIV Dalai Lama”, l’essenza degli insegnamenti, della disciplina, dell’addestramento …
«Quando qualcuno insegna il Dharma, lui o lei sta servendo da messaggero dei Buddha.
Indipendentemente dalla realizzazione effettiva del maestro, è importante che l’ascoltatore consideri l’insegnante come inseparabile dal Buddha.
Gli ascoltatori non dovrebbero passare il tempo riflettendo sui difetti del maestro.
Nei racconti Jataka è detto che uno dovrebbe sedersi su un sedile molto basso, e con una mente domata e con grande piacere guardare il viso del maestro e bere il nettare delle parole di lui o lei, così come pazienti che ascoltino con attenzione le parole del medico.
Il Buddha ha detto che non si dovrebbe fare affidamento sulla persona del maestro, ma affidarsi piuttosto all’insegnamento, alla sostanza dell’insegnamento di lui o lei, al messaggio del Buddha.
È molto importante rispettare l’insegnante dal punto di vista della sacralità dell’insegnamento stesso.
Mentre ascoltiamo, o leggiamo, insegnamenti, siamo come un vaso destinato a contenere saggezza.
Se il vaso è capovolto, anche se gli dei facessero piovere nettare dall’alto, questo non farebbe che colare lungo i fianchi del vaso.
Se il recipiente è sporco, il nettare verrebbe guastato.
Se il vaso ha un buco, il nettare colerebbe fuori.
Comunque ci si ponga di fronte a un insegnamento, se ci distraiamo facilmente, siamo come un recipiente capovolto.
Per quanto si stia attenti, se il nostro atteggiamento è dominato da intenzioni negative, come per esempio ascoltare l’insegnamento per poter dimostrare una superiore intelligenza, siamo come un recipiente sporco.
Infine, anche se fossimo liberi da simili difetti, se non prendiamo a cuore gli insegnamenti, è come se ci entrassero da un orecchio per uscire dall’altro.
Una volta finito l’insegnamento saremo totalmente cancellati, come se non riuscissimo a portarlo al di là della porta da cui siamo usciti.»
– Dalai Lama (amazon)
– Il Dalai Lama (macrolibrarsi)
– Dalai Lama – Wikipedia
– Frasi celebri del Dalai Lama