Corsi di qua, corsi di là. Andiamoci piano con questa storia – oramai troppo ricorrente – dei corsi. Un conto è frequentare un seminario, pressoché gratuito, ossia concepito come corollario di iniziative varie, ben altro quei corsi ricorrenti che sembrano finalizzati quasi a spillar quattrini. Ora, non nego che socializzare tra individui con una prospettiva olistica della vita sia senz’altro positivo, ma da qui a essere pressoché pressati – in particolar modo nei social – da periodiche reclame sui corsi, ce ne corre. Naturalmente, per inciso, non escludo a priori che ce ne siano alcuni senz’altro validi.
Quindi, moderazione … Ho pubblicato questa breve nota in un blog, ma solo per poterla rintracciare più agevolmente, nonché riproporla di tanto in tanto ai nuovi lettori.
Ora un breve suggerimento meditativo di cui non conosco l’autore, ma che mi sembra senz’altro appropriato: ““Non credere a niente solo perché l’ha detto una cosiddetta persona assennata. Non credere a niente solo perché una credenza va generalmente conservata. Non credere a niente solo perché così è scritto nei libri antichi. Non credere a niente solo perché qualcun altro ci crede. Credi solo a quel che hai sperimentato di persona e hai ritenuto vero”. [parafrasi di un detto buddista]”. Non si tratta, beninteso, di un’esortazione a diffidare tout court, ma a ponderare bene le proprie scelte.
Infine, prima di concludere, una chicca semantica che ho trovato sul web: “Una delle derivazioni di Meditare è la forma del verbo ‘mederi’, latino. Mederi ha il significato speciale di medicare, guarire (!), e non si parla chiaramente di ferite fisiche; la sfera della guarigione, infatti, si applica a ciò che si sente. Le parole Mente, Medico e Meditare hanno tutte e tre una simile radice: Ma- o Man-. Che vuol dire: pensare, intendere, conoscere, sapere, medicare, misurare con la mente.”
Trovo molto interessanti i vostri articoli.