La vita della nostra cara amica rana zen era stata oltremodo ricca d’avventure. Nonostante la sua naturale ritrosia l’aveva esperita appieno tuffandosi nelle svariate circostanze senza pensarci due volte. Certo, non si può dire che ne fosse soddisfatta, ma si prefigurava ancora un lungo cammino.
Tuttavia, così come anche le migliori aspirazioni spirituali vengono a volte deluse si ritrovò d’improvviso, udite udite, niente po’ po’ di meno che al cospetto del sommo Dio.
Ora, non sto a descrivervi l’ambiente, era celestiale. Mentre una lunga coorte di paggi angelici le indicava il seggio in fondo all’immensa sala si ritrovò proiettata ai piedi di tutto ciò che sino a pochi istanti prima aveva ritenuto persino impossibile. Ebbene, non appena la rana zen sollevò gli occhietti per ammirare il dio di tutti gli dei giammai ritenuti plausibili restò letteralmente allibita. Dio era nudo! L’emozione fu così forte che in un battibaleno si svegliò dal sonno profondo in cui il lauto pasto l’aveva fatta precipitare. Aveva sognato!
Il suo pomeriggio trascorse zeppo d’impegni finché, finalmente, non fu ricevuta dall’amato precettore. Vuotò subito il sacco:
– Maestro, era nudo!
– Già, e che cosa credevi, che andasse in sartoria?
– No, certo, ma c’è di più, era …
– Lo so, lo so, cosa volevi che fosse? Era una rana …