La spia, l’indicatore soggettivo che la nostra meditazione ha iniziato ad avere successo coincide con una sensazione di pienezza. Tuttavia, prima d’allora – tranne rare eccezioni – siamo piuttosto superficiali. Sogno e mèta si confondono. Cos’è che ci trattiene dal renderci più disponibili, meno ansiosi? Qui non ci sono risposte, ma una presa d’atto che le nostre caratteristiche prevalenti sono indeterminazione e riluttanza. Contempla in silenzio gli incommensurabili doni che già possiedi. Rimani ancorato al presente. Attieniti alla straordinaria bellezza di “ciò che è”. Non vagheggiare.
Vagheggi
Vivi genericamente,
ami approssimativamente,
ripeti a te stesso, di essere il solo
e, quand’anche lo volessi,
non saresti nemmeno capace
di torcere un capello
al tuo più acerrimo nemico.
Non hai pause,
sia la notte che il giorno
continui ininterrotto a sognare
a occhi aperti
e il cuore nevrotico
oramai ambisci persino di volare.