È primavera inoltrata. Durante una pausa dal trantran ho pensato bene di contemplare il cielo. E cosa vedo? Le rondini, naturalmente. Sennonché mi è sorto all’improvviso un parallelo. Se la mente, nel suo complesso, è come il cielo, i singoli pensieri sono come le rondini. Quando le osservi ti accorgi che i loro volteggi hanno delle pause. Ci sono frangenti in cui il tuo settore di cielo è sgombro. Ebbene, in quei momenti realizzi la sua quiete intrinseca. Tu non sei più quelle rondini-pensiero che facevano di tutto per attrarre e assorbire la tua attenzione, ma il cielo-mente. In realtà sei già libero. Per quanto ti abbiano intrappolato in una rete d’idee fittizie, sei già libero. E persino le rondini sono libere, gli abbiamo attribuito significati e valori che non hanno.
Meditare sulle rondini
– Rondine che danzi,
che di necessità ne fai una splendida,
rutilante, ma non effimera, ne fai virtù,
che ti sovviene quando
senza tergiversar rasenti
lo spirito del mondo che ti osserva
stupito per l’acrobatica veemenza
con cui celebri la vita che ribolle?
– Ohibò, non mi sovviene nulla,
danzare è mia natura,
così come la tua è osservar silente
i volteggi delle rondini pensiero.