Introdurre maggio? Assurdo! L’incipiente tepore ti rilassa, ma se non sei predisposto non l’avverti o, per lo meno, non ne benefici. Tuttavia se l’impercettibile brezza che soffia comunque sulla tua insensibile pelle ti sfiora, ti senti in ogni modo sorpreso. Com’è possibile che la gente rinasca o rimuoia, soffra o sia felice, si esalti o si disperi, ossia si deprima, poi si rilassi, com’è possibile che mentre la cronologia degli eventi s’interseca tu riesca a meditare, cioè a osservare senza subire, a realizzare tutto ciò che accade, ma senza esserne nemmeno scalfito? Questo è il mio modo d’intendere la meditazione … a maggio.
Meditare in maggio
Maggio senza veli
per un amore che si confonde nel tempo
con tutto ciò che resta dei singolari svaghi.
Maggio è quasi certo,
ma se la salute è malferma
il pensiero tentenna.
Maggio non più freddo.
Anche se le chiacchiere
somigliano ancora a cristalli
l’afflato fende le restanti nebbie,
piovono a tratti fiocchi di rinascente tepore.
Maggio sempre vivido,
lo servi con sussiego,
ma gli sei sempre fedele.
Maggio ti ho tradito,
ho preferito giugno
per la mia meditazione.