La vita di certuni è una fuga, dalle difficoltà, dalle responsabilità più pressanti, dalle incombenze, dagli imprevisti. Eppure, per quanto tenti di evitarli, sono gli eventi che ti vengono incontro, che ti rincorrono. Per quanto tu possa scansarli si ripresentano, forse ciclicamente. V’è rimedio? In realtà la vita è proprio “ciò che accade”. E’ difficile che assuma i colori dell’immaginazione. Che fare? Andarle incontro senza attendere d’esserne comunque travolti! Oggigiorno si tende a puntellare il benessere con la meditazione. Ma se diventa un ulteriore modo per nascondersi non funziona. Per meditare correndo getta via tutte le maschere.
Meditare correndo
Chi sono io,
colui che corre
o la corsa medesima?
Agili, ben piantati, ma protesi sempre all’insù,
il lungo filare si snoda di continuo.
Chi è che corre,
gli alberi sornioni
o il sentiero?
Il tapis roulant dell’immaginazione si muove,
ma tu rimani fermo
mentre ti specchi nell’aria fredda
che ti sferza lievemente il volto.
Insegui la realtà,
ma ce l’hai dentro.
Corri finché le due metà sono tutt’uno.
E filari, sentieri, specchi ideali e persino volti
ammiccano gaudenti.