Un amico mi ha chiesto di discutere ancora di meditazione, ma sulla base dei seguenti brevi appunti.
La consapevolezza è azione, l’amore è essere. La consapevolezza è amore in azione. Di per sé la mente può attuare un gran numero di possibilità; ma se non sono suggerite dall’amore, non hanno valore. L’amore precede la creazione. Senza di esso c’è solo il caos. (Nisargadatta – Io Sono Quello)
In un primo momento sono rimasto perplesso. Mi stavo chiedendo cosa centrasse questa pur valida annotazione con la meditazione. Ebbene, l’unica osservazione che riesco a formulare prende spunto dalla frase di Nisargadatta Maharaj quando dice: “Di per sé la mente può attuare un gran numero di possibilità; ma se non sono suggerite dall’amore, non hanno valore.”; la quale asserzione, riformulata in termini relativamente più accessibili, potrebbe risultare così: “Di per sé la mente può attuare un gran numero di possibilità; ma se non sono suggerite dalla non-mente, ovvero da una dimensione che trascende la mente e che noi percepiamo o esprimiamo come amore, non hanno valore”.
La cosiddetta non-mente non è altro che una modalità della mente in versione calma, quieta, silente, che non s’identifica né con il corpo fisico né con l’ordinario flusso spontaneo di pensieri e si espande sino a comprendere viepiù il conosciuto, sino a lambire l’inconoscibile, quel Dio cui tentano di rifarsi e di dialogare – purtroppo con evidente scarso successo – i professionisti della fede.
Senonché, noi piccoli uomini e donne con lo sguardo rivolto a est in cerca di una qualche minima parvenza di luce, del più flebile tra i segni di comprensione, ci sentiamo sorpresi dalle strane, eccentriche e ambigue formulazioni tese a giustificare l’indimostrabile opponendo la teoria a una sana vita vissuta all’insegna dell’attenzione e della consapevolezza. Una possibilità, quest’ultima, tra le poche – se non l’unica – che può donarci, con naturalezza, un indizio della vera prospettiva compassionevole cui tanto affannosamente si richiamano i poveri postulanti dell’antico paravento, il verbo amore.