Che s’intende per “oltre la mente”? Esiste, per quanto astratto o suggestivo, un ambito esistenziale che possa localizzarsi oltre l’intelletto? In realtà si tratta solo di giochi di parole escogitati da svariate correnti spirituali che tentano di giustificare e avvalorare, con tali escamotage, la loro stessa esistenza. Tutto ciò che si può immaginare o supporre è solo “oltre il conosciuto”.
Ora, invece di proseguire in modo sistematico, preferisco abbozzare un affresco intuitivo. All’orizzonte vedo – metaforicamente – un nugolo di pensieri che imperversa capriccioso. Sono idee che si avvicendano di continuo tentando di condizionare chiunque se ne lasci sedurre. Gli abiti che indossano sono solo trucchi per rendersi accettabili, plausibili, meritevoli. Ciascun look suscita o richiama una qual certa emozione. A volte un ricordo lascivo, sovente una storia che realizza i propri desideri più riposti, che rimargina le ferite più dolenti, che attualizza i migliori ideali.
E tu, cos’è che desideri, accetti di esserne succube? Ti arrendi a qualunque speranza confidando che prima o poi possa perfino materializzarsi? Oppure ti ergi e decidi di orchestrare, ma col cipiglio di chi ama davvero, questi candidi cigni creati dalla tua stessa formidabile vitalità? Pressoché dunque dritto, sostanzialmente in disparte e senza nemmeno compiangerti ne rimiri la fervida verve. Ora osservi indefesso la curiosa o ammaliante o grottesca progenie col solo intento di non soccombergli più. Finalmente l’assurda processione di sogno si defila. Non hai ceduto ad alcuna lusinga. Dove sarà mai quel povero essere che s’identificava con tutto ciò che gli capitava a tiro? E’ al di là della mente, ben oltre il conosciuto.