40 – A proposito della postura: durante la meditazione bisogna cercare di rimanere comunque fermi o si possono compiere piccoli movimenti?
Piccoli movimenti? E perché no? Purché gli si presti debita attenzione!
Tuttavia, dovesse divenire una costante, comincerei a chiedermi se non ci sia qualche errore alla base del mio esercizio.
Mi spiego meglio: in genere viene raccomandata la postura a gambe incrociate, che ha indubbi aspetti positivi. Ma quanti riescono ad assumerla correttamente?
Ho visto persone che dopo due anni di pratica si piegavano ancora da un lato. Altri che per evitare eventuali ciondolii propendevano sul lato opposto.
La raccomandazione principale dei testi classici a proposito della postura è agio (comodità) e stabilità.
In oriente è del tutto naturale sedere a gambe incrociate. Ma qui da noi? Perché non adoperare una sedia o uno sgabello se, anche dopo molti mesi di pratica, ci rendiamo conto di non essere ancora in grado di assumere un’idonea e corretta postura? Perché continuare a torturare inutilmente le articolazioni, intralciando per di più la qualità della nostra concentrazione? Utilizzare una sedia non pregiudica affatto le nostre possibilità di successo nella meditazione. Se siamo seri e determinati giungeremo comunque al punto in cui la posizione assunta sarà assolutamente irrilevante. Quindi la posizione del loto non è indispensabile. La posizione seduta, anche su di un cuscino o piccolo sgabello o panchetta va benissimo. L’importante è mantenere ben dritta la schiena. Il tutto con scioltezza e naturalezza.
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