59 – Come si può mettere in pratica la fede, la speranza, quando tutto sembra precipitare?
Si, è difficile. Considerala come un’opportunità per verificare direttamente l’impermanenza. In passato, ma talvolta ancora oggi, taluni maestri suggerivano ai meditatori di osservare, da vicino, la provvisorietà, caducità, instabilità, fugacità della vita. E di convincersi, pure, che noi non siamo necessariamente esenti da tali accadimenti.
Perché questo tipo di “osservazione”? Uno dei motivi, quello che mi sovviene ora. La constatazione della propria effettiva realtà ci spinge a tentare di capire meglio, a diventare meno superficiali, a cogliere gli aspetti meno evidenti o grossolani per rivolgersi anche all’interiorità.
Eppure stamani mi sfugge qualcosa… Si, la vita non si può fissare a un chiodo… o immortalare, immobilizzare, irrigidire, quasi paralizzare… in un testo. Altrimenti non sarebbe vita. Né, tanto meno, si può ripetere di amare a chi non ne abbia voglia. E’ auspicabile cominciare a osservare e sentire, direttamente, come nel tuo caso…