55 – Cos’è l’anima?
Ci sono persone che in meditazione profonda hanno percepito i pensieri e la vita di altri esseri come fosse la loro. In pratica si sono rese conto che al di là di nome, forma, storia e vicissitudini personali noi siamo spirito. E che questo spirito non è limitato ad un determinato individuo, ma è condiviso, unico.
Alla luce di queste osservazioni, diremmo meglio esperienze, questi soggetti spiegano o comprendono facilmente come anima e psiche coincidono, mentre lo spirito, l’essenza, accomuna. Anima è un fenomeno transitorio alla cui idea ci si aggrappa per bramosia, avidità, paura di perdere i propri averi, le proprie conoscenze, i propri meriti, la propria vita. Spirito è sia l’origine che tutto quanto ci attornia o pervade. Queste semplificazioni non sono filosofia dello spirito, ma percezioni che la maggior parte dei mistici – ovviamente non i teologi speculativi – hanno espresso, dimostrato o testimoniato.
Noi stavamo parlando di cosa sia, presumibilmente, l’anima. Io ho detto che, per quanto mi riguarda, l’anima – che non è mai sola, ma ha come controparte l’animus – corrisponde alla psiche. Penso pure che la cosiddetta anima sia essenzialmente un fenomeno di consapevolezza; non ha nemmeno senso dire o ritenere che l’anima sia o non sia eterna perché la vita, così come la conosciamo, è comunque transitoria. Quindi non so se la cosiddetta specificità animica sopravviva davvero al corpo, ovvero alla successione dei corpi che descrive la tradizione esoterica, quali il fisico, l’eterico, l’astrale, … Questo è un quesito che si pongono solo coloro che sono ancora del tutto identificati con il proprio corpo-mente. Al contrario lo spirito, di cui siamo parte integrante, e che per l’appunto è la nostra vera natura al di là di qualunque identificazione contingente, non perirà mai.
Aforisma
Come posso accettare o rifiutare qualcosa? C’è forse qualcosa separato o distinto dal Brahman? Ora, finalmente e chiaramente, so che io sono il Brahman, la cui natura è eterna gioia. Non vedo niente, non sento niente, non conosco niente a parte me. (Sankaracharya)