Meditare con i tarocchi o per loro tramite sarebbe come tentare di curare o rasserenare la mente con la mente. Sennonché la mente indisciplinata ed anarchica è proprio la malattia.
L’inconscio non è l’anima e nemmeno il suo regno. E’ semplicemente una parte di sé stessi relativamente misconosciuta che, per una strategia automatica di amministrazione delle proprie risorse energetiche deve fungere da file system dei ricordi, sia quelli soddisfacenti che i più brutti e talvolta persino rimossi.
Per predisporsi all’ordine interiore, o se preferite cosmico e divino, è indispensabile una retta presenza di spirito seguita da pratiche distensive e rigeneranti quali la preghiera o la meditazione. Tuttavia solo nel momento in cui anch’esse cadranno e saranno abbandonate potrà verificarsi lo “stato meditativo”.
Illuminazione spirituale è risvegliarsi agli inganni delle false identificazioni. I simboli sono l’ultimo ripiego della mente razionale che tenta di giustificare e procrastinare se stessa in un ruolo di predominanza assoluta che non le compete. Il testimone osserva e trascende senza aver mosso un passo, senza che alcuna emozione lo abbia più lambito, se non il sorriso suscitato dalla consapevolezza che le definizioni lasciano sempre il tempo che trovano e che la verità può essere solo ricevuta e non raggiunta. Noi possiamo solo predisporci …
Una persona amica mi ha chiesto. Tu dici che ti sei interessato di simboli e tarocchi … se fossi riuscito nel tuo intento e avessi avuto la possibilità di vedere il tuo passato il tuo presente e il tuo futuro … cosa avresti voluto sapere o preferito ignorare? …
La mia risposta. Non mi interessava conoscere passato, presente o futuro, bensì il modo in cui il passato si sarebbe evoluto in presente, nonché quanto del presente avrebbe determinato il futuro. Poi ho scoperto che passato, presente e futuro sono in realtà un momento unico, coesistono. Intendiamoci, non v’è nulla di preordinato. Purtroppo la nostra percezione è unilaterale. Talvolta accade di scorgere qualcosa al di là della finestra dell’incommensurabile, del senza-tempo, ma la cornice di riferimento rimane sempre la stessa, la propria dimensione. Tuttavia esistono individui che, pur appartenendo apparentemente al mondo della consuetudine, percepiscono l’esistenza come un continuum e sono in grado di osservare scorci alternativi, dilatati … Ovviamente mi riferisco a certuni Yogi. Qui se ne parla poco. Si preferisce rimanere con i piedi per terra. E visti i tempi è più che giusto.
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