Name: Daniela
Subject: vs sito
Quesito
Ciao, sono una mamma di 37 anni con un bimba di 4 affetta da ritardo neuromotorio. Da anni pratico lo yoga e solo adesso mi sto avvicinando alla meditazione, non sono molto brava, ancora non riesco a trovare una concentrazione che allontani i miei pensieri e mi faccia sentire libera e in contatto con me stessa. Prego tanto, la mia vita ha conosciuto la sofferenza di molti bambini, girando per gli ospedali ho visto tanti bimbi malati e le loro mamme con una luce negli occhi, che e’ difficile da spiegare a parole. Vi ringrazio per questo sito che mi rilassa e mi aiuta tanto.
Risposta
Ciao Daniela, forse non immagini nemmeno quanto apprezziamo il tuo messaggio. Non chiedi nulla di particolare, ma offri una testimonianza genuina, viva e spontanea. Potremmo partire proprio da questo, dalla testimonianza, cioè dall’osservazione delle vicende della vita per ciò che sono e tentare di scoprire il perché di tante tensioni, preoccupazioni, vicissitudini. Potremmo tentare di scoprirlo senza giudicare, attenendoci ai fatti e senza ricorrere a nessun tipo di suggerimenti esterni. Naturalmente il mio sarà un soliloquio, ma fingerò, comunque, che tu sia presente.
Qual è l’elemento che accomuna il vissuto quotidiano, la sofferenza come la gioia, la tristezza quanto la bellezza? Piano piano, lentamente, sono arrivato a comprendere che questo elemento è la transitorietà, è il fatto che nella vita non v’è nulla di definitivo e che tutto si evolve secondo gli sviluppi più imprevedibili, talvolta pure incredibili. Pertanto penso che tu faccia bene ad essere attiva, a lottare per trasformare in meglio la situazione di tua figlia e, possibilmente, risolverla. Fai bene a praticare lo Yoga, a leggere negli occhi altrui quella luce che sottende ed esprime l’essenza di ogni sentimento.
Tutto questo è già meditazione. I pensieri che si susseguono incessantemente dipendono spesso dal voler interpretare la vita in modo da trovare una giustificazione all’incredibile varietà di quesiti, enigmi, schemi ch’essa ci propone. Ma la vita è già, di per sé, un enigma irrisolvibile che tuttavia, ironia della sorte, non appena viene accettato senza riserve allora offre spontaneamente tutte le soluzioni che stavamo cercando, per le quali abbiamo così intensamente pregato, e che speriamo di condividere un giorno con le persone più care.
Sovente la pur legittima sete di certezze e sicurezze ci induce o sospinge a dimenticare che la vita è come un viavai ricorrente e travolgente in perenne trasformazione, ma che di tanto in tanto rallenta consentendoci di cogliere e di leggere tra le righe, al di là di colori e forme espressive, per raccontarci di sé, della sua gioia a concedere il silenzio, della sua gratitudine nell’offrirlo, della sua indicibile festosità nel condividerlo.
Cos’è tutto questo? Dire per dire ed ingannare il tempo e la mente con una risposta preconfezionata, oppure la meraviglia di colui che osserva il dispiegarsi della realtà con occhi sempre nuovi? A tal proposito penso che il miglior insegnamento possibile ci sia donato ed esemplificato proprio dagli occhi innocenti di chi guarda la vita con curiosità senza crucciarsi di circoscriverla, ma felicissimi e grati di poterne essere comunque abbracciati.