Avete mai sognato di essere poeti, profeti o pittori? Di cambiare il mondo con la vostra arte? Ma cosa succede se la vita vi conduce su un sentiero inatteso? Lo stralcio che vi proponiamo è un invito alla meditazione profonda, un viaggio nel cuore dell’ autoconoscenza. L’autore ci ricorda che la nostra vera vocazione non è seguire un destino predefinito, ma scoprire chi siamo veramente. L’opera è un’esplorazione intensa del significato della vita, un invito a liberarsi dalle aspettative sociali e a seguire la propria strada, costi quel che costi. L’autore, un maestro della letteratura introspettiva, ci spinge a riflettere sulla nostra esistenza, sul coraggio di seguire la propria vocazione interiore e sull’importanza di vivere una vita autentica, in armonia con la nostra vera essenza. Questi appunti sono un tesoro per chi cerca risposte sul senso della vita, un invito alla riflessione interiore e alla scoperta di sé. Immergiti in queste perifrasi e lasciati ispirare dalla loro atipica saggezza senza tempo.
“Molte volte avevo fantasticato sul mio futuro, avevo sognato ruoli che mi potevano essere destinati, poeta o profeta o pittore o qualcosa di simile.
Niente di tutto ciò.
Né io ero qui per fare il poeta, per predicare o dipingere, non ero qui per questo.
Tutto ciò è secondario.
La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di conoscere se stessi.
Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente.
Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé.
Tutto il resto significa soffermarsi, è una mezza misura, è un tentativo di fuga, è il ritorno all’ideale di massa, è adattamento e angoscia di fronte a se stesso.
Terribile e sacra sorse davanti a me la nuova immagine mille volte intuita, forse già espressa.
Io ero un parto della natura lanciato verso l’ignoto, forse verso qualcosa di nuovo o forse anche verso il nulla, lasciare che si sviluppasse dal profondo, obbedire al mio destino e far mia la sua volontà, questo era il mio compito. Nient’altro.”