Esiste un ambito spirituale che possa definirsi, con certezza, come il contesto precipuo della meditazione? Oppure, esiste un campo, un dominio psicologico che possa identificarsi, senza ombra di dubbio, con l’insieme delle pratiche, degli escamotage, degli stratagemmi comportamentali per avvicinarci all’universo della meditazione? Jiddu Krishnamurti risponde con la schiettezza, la semplicità e la chiarezza che gli sono propri.
Innanzitutto un breve, estemporaneo riepilogo che prova a catturare l’essenza, ossia i punti chiave del discorso di Krishnamurti sulla meditazione. Jiddu Krishnamurti argomenta, vale a dire riflette sull’ambito spirituale e psicologico della meditazione, sottolineando che non è legata al conseguimento di un risultato o a pratiche specifiche. Quindi esplora la relazione tra il pensatore e il pensiero, evidenziando l’importanza di comprendere questa dinamica per evitare conflitti interni. Infine Krishnamurti sottolinea che la meditazione è un processo naturale che si verifica durante attività quotidiane come guidare, camminare o osservare la natura.
«Affronterò il tema della meditazione facendo un passo per volta. Vi prego, non aspettatevi alla fine di avere una completa descrizione di come si fa a meditare. Quello che stiamo facendo ora fa già parte della meditazione.
La prima cosa da fare è rendersi conto del pensatore, senza cercare di eliminare la contraddizione che esiste tra pensatore e pensiero. Il pensatore è l’entità psicologica che ha trasformato in conoscenza la propria esperienza; frutto delle influenze ambientali che mutano costantemente, è un centro legato al tempo, che osserva, ascolta, sperimenta. Se non capiamo la struttura, l’anatomia di questo centro, vivremo costantemente nel conflitto e una mente in conflitto non potrà in alcun modo capire la profondità e la bellezza della meditazione.
Nella meditazione non può esserci alcun pensatore; questo significa che deve finire il pensiero, che è alimentato dal desiderio di ottenere un risultato. La meditazione non ha nulla a che fare con il conseguimento di un risultato, non dipende dal respirare in un determinato modo, dal concentrarsi sul proprio naso o dal risvegliare l’energia che consente di ottenere certe prestazioni. Tutte queste sono assurdità infantili… La meditazione non è separata dalla vita. Mentre guidate la vostra automobile o siete seduti in autobus, mentre state chiacchierando senza fine o quando passeggiate da soli in un bosco e osservate una farfalla delicatamente trasportata dal vento, essere consapevoli di tutto questo, senza considerare una cosa più importante di un’altra, fa parte della meditazione.»
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– Krishnamurti (macrolibrarsi)
– it.wikipedia.org – Jiddu Krishnamurti
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