L’Arte dell’Illusione e dell’Illuminazione … Nel viaggio spirituale, spesso ci troviamo a inseguire l’idea di un’illuminazione che sembra sfuggente, quasi un miraggio. Dennis Genpo Merzel, con la sua saggezza penetrante, ci invita a considerare l’illusione non come un ostacolo, ma come un passaggio necessario verso la comprensione più profonda. In questo estratto, ci incoraggia ad accettare l’illusione, a riconoscere che il desiderio di illuminazione è in sé un paradosso. L’illuminazione, ci suggerisce, non è un traguardo da raggiungere con sforzo, ma una realizzazione spontanea che emerge quando cessiamo di lottare contro la corrente delle nostre esperienze quotidiane. Con un linguaggio che sfiora il poetico, Merzel ci guida attraverso il labirinto dell’ego, mostrandoci che la chiave per la vera libertà risiede nella semplice accettazione del momento presente, senza aspettative o preferenze.
“Se pensate: devo diventare illuminato, significa che da qualche parte, giù in fondo, credete di essere illusi. Ma, poiché illuso è proprio colui che crede di esserlo, se pensate di dover ottenere l’illuminazione, allora sì, siete degli sciocchi illusi! […]
Accettate di essere nell’illusione. […] Non c’è da fare nessuna fatica. Non appena scegliete di essere illusi, immediatamente è scontata la vostra illuminazione. Nella nostra pratica, non nutriamo preferenze. Se c’è illusione, bene. Se c’è illuminazione, bene. Dopo tutto, illusione e illuminazione sono solo concetti. Non c’è illusione e non c’è illuminazione. Colui che lo comprende pienamente, con tutto il suo essere, è chiamato ‘illuminato’. […]
Siate semplicemente consapevoli del momento in cui incominciate ad alimentare una preferenza. «Non mi piace dover pagare i conti», «Non mi piace fare le pulizie», «Non mi piace la pioggia». […]
All’inizio, tutte le persone che praticano lo Zen desiderano vivere davvero, essere davvero. Vogliamo arrivare da qualche parte, essere qualcuno. È uno stadio che dobbiamo attraversare. È un’espressione dell’ego, ma va benissimo. Alla fine si brucerà da solo, come una falena attirata dalla fiamma. Perciò, quando dico: «Non aspettatevi niente», non penso che davvero non vi aspettiate niente. Vi aspetterete qualcosa ancora per molto tempo. Ciò che voglio è soltanto comunicarvi l’intenzione giusta: non aspettarsi niente. La stessa cosa che vi caccia dentro vi tira fuori. La porta è la stessa. Basta voltarsi.
Ma il povero uccello non si volterà, continuerà a sbattere contro il vetro. […] Ben presto, il vetro diventa spesso come una parete d’acciaio. Così ci sono buone possibilità che, alla fine, abbandoniate il tentativo e torniate indietro. Non c’è mai stata una parete, non c’è mai stata una barriera.”
(Da: Se l’occhio non dorme – Dennis Genpo Merzel)
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