L’indimenticabile Jiddu Krishnamurti ci spiega – in questi brevi, ma preziosi appunti – come la conoscenza, tanto filosofica che tecnologica, non rappresenti, necessariamente, il passe-partout per una qualche forma, sia pure la più estemporanea, di salvifica o provvidenziale saggezza. Uno dei motivi è che la conoscenza è sempre limitata, settoriale, invece per saggezza s’intende comprensione dell’intero, ossia l’intuizione perentoria e complessiva dell’impulso primigenio, dell’orientamento primario, un afflato quanto mai enigmatico, ma comunque essenziale. …
“Per cercare la conoscenza, per realizzare i nostri desideri, perdiamo l’amore, perdiamo il senso della bellezza, non ci rendiamo conto della crudeltà. Andiamo sempre più verso la specializzazione e sempre meno verso l’integrazione. Non si può rimpiazzare la saggezza con la conoscenza. Nessuna spiegazione, nessuna conoscenza dei fatti potrà liberare l’essere umano dalla sofferenza. La conoscenza è necessaria, la scienza ha la sua importanza, ma se la mente e il cuore vengono soffocati dalla conoscenza, se ci accontentiamo semplicemente di spiegare qual è la causa della sofferenza, la vita diventa vuota, senza senso…
La conoscenza dei fatti e le informazioni che ne ricaviamo, pur essendo in continuo aumento, costituiscono qualcosa di molto limitato. La saggezza è infinita e comprende sia la conoscenza sia il modo di agire; ma noi ci aggrappiamo a un ramo e crediamo che quel ramo sia l’albero intero. La conoscenza di una parte non ci consentirà mai di provare la gioia dell’intero. L’intelletto non potrà mai condurci all’intero, perché è soltanto una frazione, una parte.
Abbiamo separato l’intelletto dal sentimento e abbiamo sviluppato l’intelletto a scapito del sentimento. Siamo come un tavolino con tre gambe, una delle quali è molto più lunga delle altre: non riusciamo a stare in equilibrio. Siamo cresciuti sviluppando l’intelletto; l’educazione che abbiamo ricevuto lo ha reso acuto, abile, aggressivo e ora l’intelletto ricopre il ruolo più importante nella nostra vita. L’intelligenza è infinitamente più grande dell’intelletto perché integra in sé ragione e amore. L’intelligenza viene con la conoscenza di noi stessi, con la comprensione di tutto quello che siamo.“
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– Krishnamurti (macrolibrarsi)
– Jiddu Krishnamurti – Wikipedia
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