Vi propongo una serie di appunti, in apparenza succinti, ossia formulati in guisa relativamente sintetica, congetturati da Jean Klein sul rapporto tra respirazione ed energia vitale. Ciò che descrive è soprattutto una sorta di approccio olistico al paradigma esistenziale oggetto dei nostri approfondimenti. Questa introduzione vi sembra un po’ astrusa? Sorrido, perché di tanto in tanto lo faccio di proposito per aiutare chicchessia a rallentare successivamente la propria infervorata e finanche appassionata iper-attività mentale e, quindi, favorire la meditazione …
«Il centro vitale è un centro d’energia situato al livello del centro d’equilibrio del corpo, o centro ombelicale, a 3,5 cm. sotto l’ombelico, all’interno del bacino.
La qualità degli scambi d’energia con il centro vitale è legata alla profondità della respirazione; la normalizzazione della respirazione è la nascita spontanea e armoniosa dell’inspirare ed espirare nel centro ombelicale. È l’unità perfetta del respiro e del centro vitale.
Respirazione ed energia formano un insieme con l’organismo.
La normalizzazione dell’energia è determinante per la salute come per la chiarezza del pensiero e la lucidità.
Le attività del cervello agiscono sull’organismo e reciprocamente.
L’essere umano non è separato dall’universo; è un tutto nel suo insieme.
Così la normalizzazione dell’energia viene con la conoscenza di sé e non può essere la conseguenza unica di un esercizio fisico e respiratorio. Gli esercizi fisici e respiratori non sono indispensabili alla conoscenza di sé, esistono molti approcci del corpo; molti condizionano di conseguenza lo sforzo e l’attitudine mentale di cui necessitano.
Concentrarsi, essere preoccupati per il centro vitale e per il fatto di vedere o sentire con il centro vitale sono attitudini mentali.
La concentrazione è una frammentazione dell’energia; nell’attenzione non c’è direzione, dunque nessuna frammentazione.
La frammentazione è una dispersione d’energia e l’attenzione alla sensibilità del centro ombelicale all’istante presente è normalizzazione e circolazione d’energia: l’organismo intero si ricarica.
Lo sforzo del pensatore è una reazione a un disequilibrio.
L’equilibrio non è nello sforzo del pensatore e i metodi generano lo sforzo del pensatore.
Con il silenzio del pensiero, il corpo, il sistema nervoso si distendono, la respirazione si normalizza e il centro vitale rientra naturalmente nel campo dell’attenzione. L’udire, il vedere o il sentire con il centro ombelicale vengono spontaneamente senza essere cercati.
I metodi sono elaborati dalla mente e adottare un metodo viene da un’attitudine mentale.
La fine del condizionamento è la conoscenza di sé.
Non c’è bisogno di preoccuparsi delle energie o dell’energia; l’energia si normalizza da sola.
La normalizzazione della respirazione e dell’energia nell’organismo risveglia la sensibilità del centro vitale nella percezione diretta dell’istante presente.
È intendere, vedere e sentire con il centro ombelicale.
La sensibilità alla vita è lo stato d’attenzione.
Intendere, e anche sentire col centro ombelicale, è una particolarità, ma lo stato d’attenzione non è limitato a una parte qualsiasi del corpo; è la totalità dell’organismo che è sensibile.
La sensibilità del centro vitale è la conseguenza della normalizzazione della respirazione e dell’energia, e quella normalizzazione si fa con l’attenzione.
Non si diventa attenti, l’attenzione è dove non si è.
L’attenzione è la percezione diretta della realtà.
Non si fa lo sforzo di essere attenti al centro vitale, alla respirazione; gli esercizi di respirazione sono vissuti nella pura attenzione.
Lo sforzo, il desiderio e la concentrazione sono attività del me; il me non può fare l’esperienza della realtà.
Il pensiero, conscio e inconscio, è il me. Gli effetti del pensiero interamente il me.
Lo stato d’attenzione conduce al silenzio del pensiero, e ciò che conduce al di là del pensiero non è l’effetto del pensiero.
La normalizzazione dell’energia è il silenzio del pensiero.»
(Da: Jean Klein – Meditazione, energia e centro vitale – 3èmw Milénaire n. 82 – Traduzione della dr.ssa Luciana Scalabrini, sviluppocoscienza.it)