Riflessioni tra il serio e il faceto. Esiste davvero il risveglio? E tu, pervicace essere sognante, ma comunque di prim’ordine, credi davvero di poterti illuminare? Qualche nota di leggera ironia.
Bene, stamane mi sono “risvegliato” senza problemi. E anche se la prassi del mio approccio meditativo prevede che non ci si debba attendere nulla, in un remoto cantuccio della mia mente coltivavo comunque un microscopico orticello della speranza. Quindi non vi dico la gioia allorchè percepii i riflessi subitanei di una qual certa clamorosa novità.
A esser proprio sincero, dapprincipio credevo si trattasse di un ostinato bagliore che a discapito dei soliti tendaggi s’infiltrava timoroso, ma insistente, tra i meandri di una selva d’immobili pensieri cristallizzati; tra una moltitudine di suppellettili, libri in procinto di essere sfogliati – solo ch’erano lì da 10 anni –; ante socchiuse per arieggiare armadi e librerie dal cui interno emanavano, tra l’altro, svariate consorterie di essenze. Dicevo, credevo si trattasse di un instancabile raggio che dopo siffatte giravolte m’illuminava appieno. Tuttavia quella sorta d’impudente brillantezza non si manifestava solo in superficie, ma sin nei meandri più riposti del mio caotico, incoerente, confusissimo essere, sino al centro senza centro.
Dopodiché, riprendendo progressivamente coscienza del luogo in cui mi trovavo, dell’avito giaciglio che m’intratteneva pressochè speranzoso di non mollare ancora la sua preda più ambita, ossia l’ambaradan dei sogni che accompagnano qualunque senziente, mi risolsi d’invadere comunque l’adiacente, fumosa e accogliente cucina dove una modesta, ma provvidenziale colazione attendeva impassibile.
Infine, trascorsi in pratica cinque scarsi ulteriori minuti d’inspiegabile attesa, addio luce, addio bagliore, addio raggi, addio tutto. Un dì, se non mi nebulizzerò prima nel nulla, mi darò definitivamente alla macchia. Addio meta che fantastico sempre. Addio penna che scribacchia dovunque. Non mi rimane che …correre ancora una volta in giardino.
Poscritto: se non ti sei risvegliato ora, dopo aver letto tutto ciò … beh, non ti accadrà mai. Ma bando alle ciance, rimediamo subito: «Chiudi gli occhi ed evita accuratamente di meditare. Quindi rifugi dall’adesso. Detesta pure il qui e ora. Rammenta che non c’è momento peggiore di quello presente. Se vedi un Tempio o un buon maestro datti subito alla fuga. Sappi che sono tutte trappole per renderti innocuo, schiavo, servo di non so che, ma comunque succube di un superego pluritrasformista. Ora non credere più a nulla. Tu sei il facitore delle tue stesse catene. Abbandona tutte queste sciocchezze e avrai una qualche pur minima possibilità che il risveglio stesso ti possa accadere.»