Passano gli anni… proprio come se nulla fosse. Idem per le stagioni, sia quelle della natura, ossia climatiche, che di recente si sono un po’ confuse, che quelle individuali, cioè l’infanzia, l’adolescenza e così via. Come vedi si potrebbe proseguire ad libitum, all’infinito.
Ebbene, la meditazione di oggi è questa: ti rendi conto che nella vita – sia l’esistenza ordinaria che psicologica e persino immaginaria – v’è nulla di statico?
“Bella scoperta, non sei la prima a dirlo. Sì, ma a me interessa risolvere l’enigma esistenziale, non quello filosofico”, concluse la rana zen rivolta alla sua stessa immagine riflessa nello specchio.
“Perché mi osservi con quello strano cipiglio, pressoché sbigottita?”, soggiunse l’anfibio quasi irritato.
“Perché tu sei il mio punto fermo”, le rispose lo specchio. “Per ciò che mi concerne, tu non cambi mai, vedo te e scorgo l’infinito. Penso a te e ravviso il celeste che si confonde col rosa fino ad ammantar le cime, riscender giù sul tuo giaciglio, sul tuo cuscino di meditazione.