Pochi, semplici versi per tratteggiare una via che non c’è, che non può essere percorsa, tanto meno sognata – quella della meditazione? –; una via senza preferenze, senza direzioni; una via che comunque o dovunque la segua ti condurrà nello stesso luogo e nel medesimo momento in cui l’hai intrapresa. Quel’è l’unica via in cui convergono tutte le altre?
L’unica via
Amor che per amor
che si levò dal nulla
che mi lanciò un’occhiata d’improvviso
che la sua guancia s’atteggiò a sorriso
mi rincuorò d’un tanto come nessuno mai.
Amor, dov’è che vai,
perché non t’intrattieni qualche istante?
Non chiedo altro che d’ammirarti il viso,
l’onda dei bei capelli e gli occhi tuoi sognanti.
Amor che per amor, perché ti struggi?
Sono del tutto solo in queste mezze valli,
solo con i gabbiani bianchi che appaiono dal nulla
a indicar l’unica via che abbia un po’ di senso.