La vita è come un circolo. Che durante il tragitto tu abbia seminato o colto fiori o spine – verosimilmente entrambi – poco importa. Alla fin fine ti ritroverai al punto di partenza, con le pive nel sacco. A meno che tu non abbia riconosciuto il Principio, il “tuo” vero volto, l’Essenza, sarai comunque solo-a, indotto a ripartire. Ma ora che sei ancora in tempo rammenta che il vero sforzo consiste soprattutto nel discernerLo. Potresti rinvenirLo, ma tra le pieghe del tempo, tra i ricordi, o nell’istante, nell’eterno presente come nel più impensabile vuoto. In realtà, è questo il super-trucco o il gioco – della meditazione –: dovunque sarai tu – consapevole dell’attimo come dell’insieme – ci sarà anche Quello.
Infinite volte
Che dire, lo vedi quanto tempo
sembra trascorso invano
senza riuscire a dipanare
gli strani intrecci
di questa stramba vita
talora verde-azzurro,
talaltra grigio-perla?
Già, ti lamenti,
fai finta che sei triste,
reciti o scimmiotti,
fingi di rinunciare,
ma resti sempre al limite
di chi fa un passo avanti
per poi tornare indietro,
per ripercorrer, ma all’incontrario
lo stesso circolo
infinite volte.