La realtà non è mai a senso unico. Dipende dalla prospettiva con cui l’osservi. Ciò che percepisci deriva soprattutto dalla tua predisposizione interiore. Rammenta, anche se il dato oggettivo non può essere confutato, l’interpretazione è sempre la tua. In genere non avverti la luce in sé, ma le sue ombre, quindi solo i riflessi che proietta. Tutto ciò che crediamo di sapere di noi stessi, degli altri, della vita, è spesso ridotto a ciò che siamo in grado di vedere. La meditazione – proprio perché ti aiuta a risalire direttamente alla fonte – amplia le tue prospettive. Ciò che conta – nello specifico – è l’origine – dei pensieri – e non l’idea che suscitano.
Realizza la tua vera identità
Nulla nasce dal nulla, né perisce nel nulla. O come dichiarò Lavoisier: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Un interessante parallelo con ciò che viene suggerito da diverse tradizioni spirituali. Ma come si rapporta tutto ciò con la meditazione? Non identificarti più con questo o con quello. Realizza la tua vera identità. Ciò che non inganna mai al di là delle mere apparenze. Chiediti: chi sono io veramente? Rimani centrato. Realizza l’immutabile: colui che osserva impassibile la danza della vita. Come un derviscio che ruota e cerca la sua essenza, il centro del vortice, ciò che resta fermo. Rammenta sempre che la realtà è comunque un evento fluido. Non pretendere di congelare l’istante. Osservalo, contemplalo, ma con distacco e, quanto prima percepirai – con gran sollievo – che si tratta soprattutto di giochi di luce proiettati sullo schermo della tua mente dal più ineffabile, ma enigmatico e sibillino dei registi.
Fermare il tempo
A proposito della nostra relazione con il tempo. Siamo abbastanza consapevoli di come la nostra vita sia scandita e influenzata da situazioni che spesso ci sovrastano? Osserviamo gli automatismi con cui ci muoviamo e sulla base di cui reagiamo. Quanto c’è di spontaneo? Sembriamo quasi degli automi. Ripetitivi, poco coscienti. Se vogliamo sottrarci al controllo impietoso di chi – adducendo l’ottima scusa di desiderare il nostro bene – talvolta ci manipola con fini non proprio edificanti è indispensabile “fermare il tempo”, concedersi delle pause meditative, divenire “testimoni” della nostra vita, contemplare l’armonia e la bellezza che già, di per sé ci circondano, in cui ci troviamo immersi e di cui ne siamo già parte integrante.