Si tratta di brevi quesiti e relative risposte sulla meditazione che furono pubblicati per qualche tempo nella prima “edizione” di meditare.it, ma nonostante siano trascorsi oramai diversi anni mi sembrano ancora più che mai utili.
Nome: Mauro
Quesito
Mi interessa molto la meditazione Vipassana. Ho comprato il libro “L’arte di vivere” e mi è piaciuto tantissimo. Vorrei chiederti, è proprio necessario seguire il corso (10 giorni) oppure si può essere anche buoni meditatori facendo da soli?
Risposta
Ciao Mauro, “L’arte di vivere” è un buon libro. Non è indispensabile seguire un corso. Si può fare benissimo da soli. Certo, con il tempo, potresti avvertire l’utilità di condividere con degli amici le tue esperienze in modo da comprendere meglio. Ancora, però, non è il caso: “principia e persevera”. Non dimenticare di praticare ogni giorno, oltre la meditazione, un qualche esercizio fisico. Anche delle buone passeggiate sono preferibili alla vita sedentaria. Alcune persone, dopo aver praticato la meditazione Vipassana per qualche tempo, hanno raggiunto spontaneamente l’equilibrio e la moderazione. Ma naturalmente è sempre meglio cominciare con il piede giusto. Fai quindi molta attenzione alla dieta alimentare e non eccedere nei grassi aggiunti.
* * *
Nome: Ariel
Quesito
Ho iniziato lo yoga solo da 2 mesi, e ho trovato delle risposte importanti ai miei problemi nervosi. Inizialmente, scettico, attraverso un libro di yoga psicosomatico, ho provato la posizione facile, sukhasana, e la posizione del cadavere, savasana, credendo di non farcela a rimanere fermo e immobile e soprattutto di non riuscire a concentrarmi. Inaspettatamente, pur non avendo eseguito perfettamente le tecniche, ho trovato una pace psicofisica mai avuta: una liberazione dalle ansie e dalle tensioni neuromuscolari. Quindi, entusiasta, ho proseguito in questo nuovo cammino ampliando le mie ricerche sulla meditazione e lo yoga (trovando anche il vostro sito speciale …).
Mi spiego. Soffro da diverso tempo di nevrosi d’ansia e di disagi psicofisici. Quando si hanno questo genere di problemi, diventa fortissima la consapevolezza del legame mente-corpo, e il senso di non libertà; e ora vorrei condizionare la mente alla quiete mediante lo yoga. La mia situazione è fluttuante … tendo verso il meglio e la calma … comunque, non mi ero fatto illusioni al riguardo, i miei problemi si sono attenuati notevolmente, ma non definitivamente. Questo risultato mi fa ben sperare, mi dona nuova luce.
Pratico lo yoga 5 volte a settimana, quasi sempre verso sera, all’imbrunire (anche se a dire il vero so che il momento migliore sarebbe il mattino … o addirittura l’alba …), rigorosamente a stomaco vuoto. Inizio con 10/15 min di sukhasana che mi preparano alla calma, mi assesto; conto i respiri oppure cerco di sentire gli alberi o la natura in generale come spiriti guida da imitare; cerco di resistere alle insidie mentali, ai disturbi del pensiero … Poi inizio l’isolamento sensoriale con lo yoni mudra; alterno la respirazione con le narici e ripeto mentalmente il mantra ham sa ( per suggestionarmi positivamente …); cerco di stare in uno stato di non pensiero. Come terzo esercizio ho scelto la posizione del serpente, perché è semplice e mi ispira serenità; cerco solo di eseguirlo correttamente. Concludo la seduta con il savasana, visualizzando le 16 parti vitali del corpo ( cuoio capelluto, occhi, mascelle, nuca, gola, braccia superiori, avambracci, mani, schiena, petto, plesso solare, addome, cosce, rotule, stinchi e piedi); tento di suggestionarle immaginando le energie, il sangue e la calma che fluiscono nel mio corpo … associo le sensazioni ad immagini naturali, tipo alberi, cieli, fiori … eccetera …
E’ una buona strada questa? Io mi osservo e vedo i benefici, ma sento che probabilmente potrei fare ancora molto di più. Potrei integrare questo mio programma yoga con altri esercizi indicati per i disurbi psicosomatici? Quali? Inoltre, mi servirebbero indicazioni o un valido esercizio per migliorare la concentrazione … Non chiedo la soluzione dei miei problemi interiori; non chiedo metodi per raggiungere la consapevolezza assoluta, il terzo occhio eccetera … Vorrei semplicemente stare tranquillo, libero dai disagi psicosomatici; vorrei la lucidità che le ansie, le tensioni, mi portano via … tutto qua … per affrontare i miei problemi di cui sono cosciente con meno affanno e disperazione … Dopo tentativi scoraggianti di psicoterapia, dopo la lunga e penosa dipendenza dagli ansiolitici, con lo yoga ho ottenuto miglioramenti sostanziali insperati … Il punto è che, pur essendo conscio delle origini dei miei mali, dell’assurdità dei problemi nevrotici … questi mi bloccano, mi tolgono il fiato e la lucidità, così non posso agire correttamente, liberamente … Mi scuso per la prolissità del testo … mi fermo in attesa di una qualsiasi risposta …
Risposta
Ciao Ariel, ti ringrazio per la bellissima email. Non è affatto prolissa, bensì interessante ed esauriente. Hai dei problemi d’ansia. Lo sai che in questo non sei affatto solo. Vero? Con te, con noi, perché mi sento intimamente partecipe, c’è tutta una incredibile schiera di amici. Io non sono un sanitario, quindi non posso fare a meno di consigliarti comunque il ricorso alla scienza medica ufficiale. I miei suggerimenti si basano sull’esperienza nel campo della meditazione.
Ora, però, parliamo del tuo training. Non entro in merito ai singoli esercizi. Se ti fanno star bene proseguili pure. Semplifica sempre. Se necessario alterna la pratica tra i giorni pari e quelli dispari. Sii spontaneo, naturale. Non pretendere il superfluo. Tu e il tuo corpo, tu e la tua mente, non siete due cose diverse, ma un tutt’uno. Osservare il proprio corpo (il respiro), la mente (i pensieri), non significa, come taluni erroneamente credono, separarsene. In effetti sono proprio le divisioni, le frammentazioni ad essere le fonti di numerosi conflitti. L’osservazione continua genera una consapevolezza puntuale, accurata, tale da produrre spontaneamente calma, sicurezza, fiducia nel presente, certezza del proprio futuro. Ma quale certezza? Quella dell’evidenza, della vita che si risolve comunque nel momento corrente. Rimani ancorato al presente. Ciò non significa imprevidenza, tutt’altro. Infatti una volta stabiliti i propri obbiettivi o strategie è inutile, anzi controproducente, continuare a rielaborarli. Bisognerà solo attendere il momento giusto per agire. Non intendo quello più propizio, l’occasione, ma semplicemente la sua normale attuazione. La calma del respiro e il rallentamento della frenetica attività mentale non possono essere raggiunti direttamente e nemmeno costringendoti in posizioni oltremodo rigide.
La calma è la conseguenza indiretta della meditazione, ovvero dell’applicazione dell’attenzione. Ad esempio, come nel tuo caso, il contare i respiri, osservarne il flusso spontaneo, percepire i suoni della natura, ripetere o salmodiare consapevolmente un mantra. Non sovrapporre mai le attività testé descritte, non eseguirle assieme nel corso di una sola seduta. Esercitati per un periodo di tempo congruo, non esagerare. Se i riscontri sono positivi persevera senza attenderti nulla, come se fosse un gioco. Sii flessibile.
Lo Yoga è insuperabile, ma devi anche camminare molto e diminuire senz’altro, nei limiti consentiti da una normale dieta equilibrata, il consumo eccessivo di grassi alimentari aggiunti. Grazie per la visita.
Replica dello stesso visitatore
From: Ariel
Ringrazio di cuore la persona che ha saputo darmi questi preziosi consigli. E’ vero, la semplicità e la naturalezza stanno alla base di una sana meditazione, di una sana vita … Bisogna diventare armonici, senza forzare; ora cerco prevalentemente di concentrarmi sul respiro e sui suoni esterni … cerco di fluire col respiro … di abbandonarmi alle melodie della natura…
Diciamo che qualche tempo fa mi sentivo sull’orlo di un baratro di follia e disperazione; ora mi sento sull’orlo di una voragine di luce e quiete infinite, verso il meglio, la libertà …
La vita rimane dura e complessa, contraddittoria, spesso ingiusta e assurda; ma se una persona ha la possibilità di affrontarla con pazienza e nella pienezza della lucidità e delle energie, allora l’evoluzione è possibile, amare, donare agli altri e a se stessi …
Mi osservo: se sono calmo, allora sono obiettivo, disponibile, produttivo; se sono agitato, sono arido … troppo preso da disagi e ansie per potermi occupare nel migliore dei modi delle persone che amo, e soprattutto non posso occuparmi positivamente della mia persona … Ancora grazie infinite di cuore … Saluti … Ariel.