Spesso ci illudiamo che desiderare intensamente un cambiamento sia sufficiente per ottenerlo, come se il semplice atto di sperare potesse magicamente modificare la realtà. Invece, la speranza, se non accompagnata da iniziativa concreta, rischia di diventare un alibi per l’inerzia, un modo per rimandare le scelte necessarie. Quante volte ci troviamo bloccati in situazioni difficili, in attesa che qualcosa o qualcuno agisca al posto nostro? La verità è che le circostanze raramente si sistemano da sole, e se vogliamo risultati diversi, dobbiamo smettere di affidarci alla passività e cominciare a muoverci in modo dissimile. A volte, la soluzione è più vicina di quanto crediamo, ma per coglierla dobbiamo uscire dai nostri schemi abituali e osservare il problema con occhi nuovi. Questi appunti esplorano perché l’azione consapevole batte l’attesa vaga, e come un piccolo cambio di prospettiva possa aprire strade inaspettate. Se vuoi davvero superare un ostacolo, non basta pregare che piova mentre la tua barba brucia: è ora di spegnere il fuoco con le tue mani.
«A un uomo, la cui barba stava bruciando, la moglie disse preoccupata: “La tua barba è in fiamme! Sbrigati! Fai qualcosa!” – Ed egli replicò: Sto già facendo qualcosa! Sto pregando perché piova! (Antony De Mello)
Quante persone dinanzi ad una situazione problematica reagiscono come il personaggio della storiella di De Mello? Molti pensano che per uscirne basti sperare. Hai mai cercato il significato del verbo “sperare” nel vocabolario? Ebbene, alla parola “sperare” corrisponde la seguente definizione: stare con l’animo in desiderosa attesa di un qualche risultato o evento favorevole_. Ciò vuol dire che chi spera non fa altro che aspettare che la situazione cambi, che gli altri cambino idea o atteggiamento, senza pensare di cambiare lui in prima persona, di fare il primo passo.
Risultato? Cosa pensi che possa accadere all’uomo con la barba in fiamme? Nella migliore delle ipotesi può perdere la barba, nella peggiore si può ustionare anche una parte del viso.
In modo simile, chi vive una situazione problematica e non fa nulla per risolverla, rischia di arrivare ad un punto di non ritorno.
Ora qualcuno potrebbe obiettare: Ma insomma, io ho fatto di tutto, eppure non riesco proprio a trovare un lavoro, a fare andare bene il mio rapporto di coppia, a risolvere il mio problema_.
Domanda: sei proprio sicuro di aver fatto di tutto? Ma proprio di tutto? Il fatto che tu non sia ancora riuscito a trovare una soluzione ad un problema non significa che non esista alcuna soluzione: probabilmente è a portata di mano ma non la vedi, perché insisti a cercarla sempre nella stessa direzione. A volte basta spostare la visuale anche di poco, assumere un punto di osservazione diverso per vederla.
E certamente più facile vedere le soluzioni dei problemi degli altri che le proprie. E allora? Perché non provare ad osservare la tua situazione come se non ti riguardasse direttamente? Potresti sorprenderti di quanto sia semplice e naturale trovare una via d’uscita.»
Namastè!
Francesco Piras s.j.
Dalla newsletter del 01-12-05 di http://www.scuoladimeditazione.it