Pasqua, trasformazione, rigenerazione, ma soprattutto, emancipazione dalla sofferenza. Le vicissitudini esistenziali, gli inconvenienti naturali o straordinari che la vita comporta, ci seguono sempre. Come ombre pronte a ghermire ciò che di bello e giusto siamo riusciti a conquistare, si avvicendano di continuo. Contemplare siffatte angustie e superarle con la meditazione sembrerebbe una vera impresa.
Il punto cruciale è come trarne profitto spirituale. L’energia, sia che generi calma, gioia o beatitudine, sia che provochi attrito mentale se non sofferenza fisica è sempre la stessa. Riconoscere l’energia implicita che sottende siffatte circostanze, diventarne consapevoli è un buon passo verso il risveglio, il rinnovamento ideale, la trascendenza. La rigenerazione è dietro l’angolo. Ciò che di per sé creava già benessere non potrà che riaffermare l’armonia inerente. Quel che suscitava, al contrario, malessere, si trasformerà in uno stato di grazia.
Come realizzarlo? Ecco la meditazione vera e propria. Osserva le sensazioni. Certo, non si succedono così di frequente come le fasi alterne del respiro o i pensieri, ma si susseguono comunque. Prendine atto, non giudicarle, non tentare di cambiarle. Dalla consapevolezza delle sensazioni alla percezione dell’energia primeva che le origina il passo è breve. Ora sei ben al di là di tutto questo. Lascia che il fiume della vita segua il suo corso. Elevati sulla contingenza e sorriderai dei giochi di luce che una strana sorte si è riservata di offrirti. La vita, gli eventi, hanno sempre un senso. Qualunque cosa accada, osserva, rilassati e diventane testimone. Per ora siete in due, ci sei tu, l’osservatore, e la cosa osservata. Che accadrà in seguito? …
Auguri di Buona Pasqua.