Ora parlo della differenza tra concentrazione e osservazione.
Si tratta di due metodi plausibili adoperati da scuole diverse, ma con la medesima finalità, il raggiungimento di uno stato meditativo (adotto la terminologia di questo sito perché devo riconoscere che è comoda).
Pertanto:
1) la concentrazione è un’attenzione esclusiva; si converge su di un solo oggetto, ecc., escludendo categoricamente tutto il resto;
2) l’osservazione è relativamente inclusiva; nel senso che anche se si stabilisce un oggetto primario dell’attenzione, tutto il resto, ovvero gli elementi che fanno da cornice, sono ammessi, ma senza essere presi in eccessiva considerazione; tipico l’esempio del falegname con la sua sega, egli osserva il punto di contatto tra i denti della sega con il legno senza escludere tutto il resto, come l’inclinazione della sega, ecc.; infine può anche capitare che per una momentanea distrazione la nostra attenzione si rivolga in primis ai suddetti elementi di cornice, ma nulla di grave, anzi, la consapevolezza di quegli elementi di cornice sarà proprio l’opportunità per ritornare all’oggetto primario.
Magari è tutto un po’ macchinoso. Spero di non avervi tediato. Cosa ne dite, è giusto o è solo il caldo?