Il problema degli approcci spirituali, sia quelli più tradizionali che relativamente innovativi come lo yoga e la meditazione è che, a volte, ci fanno dimenticare la via maestra per eccellenza, la naturalezza. Le pratiche religiose più proficue non sono mai avulse dal contesto quotidiano. Anche se la meditazione, con il suo sottile escamotage di riportarci al nostro Centro, che poi – per estensione – è anche il Centro del mondo, ci aiuta a non disperderci in mille rivoli periferici, ciò non significa che sottovaluti a priori la spontaneità del viver quotidiano. Semmai è il contrario. Il mondo dell’essere e quello dell’avere si completeranno a vicenda. Se volete procedere su questo cammino – come recita la saggezza più autentica – siate soprattutto voi stessi.
Meditazione: ora distenditi, rilassati, chiudi o socchiudi gli occhi e ascolta “ciò che è”, l’interno e l’esterno, come un tutt’uno.
Meditazione sul vivere
Cos’è? Nulla …
Quella poesia che non volevi scrivere
perché credevi che nessuno la leggesse.
Già … e ora, cos’è cambiato?
Nulla … non m’interessa più pensare
che di là dal foglio ci sia qualcuno che sorrida
o che si annoi perplesso.
Vabbè …, ma ora, cos’è cambiato?
Nulla … E’ che chi scrive è quasi mezzo andato (in senso poetico),
mentre chi legge, mi sa, non è venuto (non è presente).
Sìcché rimango solo con la penna in mano
e quattro scarabocchi, a dirla tutta inutili.
Ascoltami, non meditare, non cercar mai te stesso,
altrimenti, bene che ti vada, …
Finisci col tracciar segni del genere?
No, finisco col parlar col rigo bianco.
Stavo per andarmene, ma poi mi sono detto:
non puoi lasciar così: vivi!
Vivi tra le montagne, nei boschi, nelle tue città,
vivi come ti pare giàcchè per realizzar l’essenza
ti basta vivere così, come il cielo o chi per lui
volle che fossi.