Può darsi che l’abbia scritto per gioco. E se non fosse, invece, la sacrosanta verità? Non arrendetevi mai, non rinunciate, non accettate. Se credete che la resa vi consenta di conoscere voi stessi, la vostra interiorità più recondita, il centro senza centro donde scaturisce tutto ciò che vive o non vive, vi siete turlupinati da soli. Certo, ci sono determinati passi da compiere. Taluni usi e costumi da valutare. Ma l’acquiescenza non vi condurrà mai al relax, alla meditazione. Non otterrete mai lo yoga, l’unione con lo spirito che tutto infonde o permea. Non comportatevi più come dilettanti allo sbaraglio. Siate innanzitutto voi stessi e, se potete, se vi va, ascoltate ciò che ho ancora da dirvi …
Le confidenze di un’ombra
E’ quasi sera e ti ritrovi solo
con gli alberi d’ulivo tutto intorno,
con tanta gente, ma senza una dimora,
senza coloro che un dì furono figli,
furono cari e poi quasi congiunti.
Ora che mi rinvengo qui, tra queste ombre
i cui ricordi li scorgi dappertutto,
qual è il rimpianto più vivo che ritorna
nonostante lo scacci di continuo?
Quand’ero vivo e quasi mezzo attivo
stavo in disparte e senza mai reagire
in virtù di una finta tolleranza
che mi esimeva dall’osare e ardire;
ma ora che vedo con ben altro sguardo,
con l’occhio aperto e senza più timore,
mi rendo conto che ciò cui rinunciai
lo condurrò con me finché l’Eterno
non vorrà ridonarmi un’altra chance.
non riterrà di rispedirmi nella giostra.