Stavolta ho preso spunto da una circostanza imprevista per chiedermi: non sarebbe l’ora che smettessi di cincischiare? Già, quanti rinvii, eviti il nocciolo, costruisci castelli che abbellisci con ogni sorta di escamotage, di strano rito, per evitar di scoprire che …
L’incontro
Il bell’orologio che fisso (contemplo) alla parete
segna le ore senza fermarsi mai.
Di punto in bianco lo vedo allontanarsi.
Quasi stranito e mezzo preoccupato
– perché non devo ammetterlo? –
mi adagio, mi rilasso,
ma io in realtà – malgrado la sorpresa per lo strano evento –
non sto poi così male. Cos’è che mi succede?
Il tempo non rinuncia, non abbandona o cede,
non gioca a rimpiattino, non corre dietro i sogni…
Già, quelli che ambivi
ancor più della tua stessa vita,
ma che purtroppo non realizzavi mai.
L’ore che s’allontanano mi dicono ch’è tempo
di non procrastinare – di non eluder più – l’incontro
con ciò che di più caro amor possiedi,
te stesso, il Sè o, non-sè, dì un po’ come ti pare,
la luce “che hai già qui”, se poi ci credi,
ti ridarà i tuoi stupendi, prodigiosi incanti
e altri ancora.