Stavolta è una meditazione in itinere. Non ciancio più, non blatero, nemmeno giustappongo. Se la leggi non diverrai più dotto. Tra l’altro, ci fosse almeno qualcosa di sotteso. Qui non v’è segreto che tenga. Crederci è fuorviante. Tant’è che mentre abbozzo i risvolti con cura certosina, so già che sto scrivendo un messaggio del tutto inutile. Ma non è pessimismo. Se sei un tantino istruito nell’arte della meditazione ne coglierai senz’altro il recondito, il sussurro, il non-detto, tutto ciò che, in realtà, ti manca sempre.
L’ennesimo bel sogno
Quando il profilo
dei monti prospicienti
s’illumina in silenzio,
quando il crinale
che poi strapiomba a valle
nell’ombra che l’accoglie
come fosse un amico,
quando l’immagine
che hai di ciò che vedi
ti suscita sorpresa
mentre la calma sera
sussurra ch’è già ora
di lasciar che l’attesa
subentri alla tua corsa …
quando t’avvedi del rifluir perenne
che l’ennesimo ritorno
ti provoca all’unisono
con quella bella lagrima
che però non sgorga …
quando … e meditare
mentre ciascuno segue
la sua strana routine
che però non scelse mai,
quando comprendi che sei quell’ingranaggio
senza di cui però
l’insieme non si arresta,
può darsi che ti ferma
prima che sopraggiunga
l’ennesimo bel sogno
vissuto già in passato.