Un’improvvisa poesia estiva. Una momentanea inevitabile clausura per sfuggire all’inclemenza di un feroce caldo opprimente mi ha spinto a riflettere sull’urgenza di favorire, quanto prima, una coscienza ambientale collettiva dedita al rispetto, se non all’adorazione, delle fattezze più note e appariscenti del Dio che vive, la natura …
Con uno strale d’inusita saggezza
Di qua di là del tempo.
Ora che chiuso tra queste quattro mura,
al riparo dall’incredibile calura
che come un falco si è piombata all’improvviso
ad annientar l’umore di chi sta mezzo attonito
maledicendo quei feroci avvoltoi
che depredano l’ambiente d’ogni bene …
Ora che fermo mi giro tutt’intorno
e veggo con chiarezza che succede,
so bene dove siano gli insulsi ladri
e prego Iddio o Il Buddha o chi per lui,
che possa fulminarli
con uno strale d’inusita (inusitata) saggezza.