Buon inizio. Una breve riflessione come auspicio per l’anno che, pur incespicando – come d’altronde sempre – a causa delle molteplici tensioni economiche e internazionali si appresta ai suoi primi, inevitabili, passi. Non appena l’euforia della retorica sarà sfumata e i fumi dell’alcol “speranza” saranno evaporati, la realtà si riproporrà con la sua imbarazzante concretezza.
Per quanto tempo siamo stati in balia degli illusionisti di ogni risma? L’auspicio è che ciascuno ricominci a ragionare con i propri mezzi, con il proprio intelletto, senza affidarsi oltre misura ai professionisti della disinformazione tout court. Se da una parte le consorterie organizzate di ogni tipo e interesse tenteranno, come di consueto, di fermare o perlomeno rallentare i cambiamenti, dall’altra bisognerà dar fondo alle proprie risorse intellettuali e reinventarsi un confacente futuro.
Non sperate di vivere al minimo annaspando tra gli ultimi scampoli di benessere. Coloro che accettano supinamente o inconsciamente i programmi delle élite dirigenziali, ossia dell’establishment politico e religioso vigente, saranno destinati a soffrire. L’unica soluzione è partecipare attivamente dimodoché le proprie stelle, 5 o 50 che siano, ri-brillino nuova-mente.
Il silenzio che discende dalla meditazione o dalla preghiera andrà alternato, comunque, con azioni concrete da non confondere con il solo attivismo informatico. La prima e ultima regola è ribadire sempre le proprie idee perché nessuno verrà spontaneamente a realizzarle.