Name: Giacomo
Subject: percezioni
Quesito
Mi chiamo Giacomo e ho 21 anni. Fin da piccolo ho sempre rivolto l’attenzione al respiro. Non so perché, ma mi chiedevo sempre cosa succedeva se ascoltavo il mio respiro, o se mi concentravo sui suoni. Una volta, più o meno 5 anni fa, mi sono svegliato nel cuore della notte e ho percepito un senso della realtà diverso, tanto che provai una grande paura. Cercai di chiamare i miei genitori, ma non riuscivo ad emettere suoni dalla bocca. Poi, d’un tratto mi calmai e addormentai.
Tre o quattro mesi fa, invece, mi sono sdraiato sul letto. Cercando di concentrarmi sul mio respiro mi devo essere addormentato e ho avuto la stessa percezione, solo che questa volta riuscivo a vedere l’energia che usciva dal mio corpo.
Adesso pratico la meditazione, ma esperienze di quel genere non mi sono più capitate.
Vi chiedo se per favore potreste darmi delle spiegazioni sui fatti accaduti.
Attendo vostre risposte e vi ringrazio.
Risposta
Giacomo, hai già risposto da te. Probabilmente eri in dormiveglia, ovvero in uno stato di transizione tra il sonno e la veglia in cui è difficile distinguere tra immaginazione e realtà.
Tieni presente, al contrario, che la meditazione è innanzitutto attenzione. Certo, bisogna cercare e consentire il giusto rilassamento, ma sempre assumendo una postura consona e senza lasciarsi fuorviare o assorbire sia pur involontariamente da qualunque fantasticheria.
Ti faccio un esempio più preciso. Meditazione non è necessariamente osservare il respiro. Se hai un bel paesaggio dinanzi puoi rimirarlo silenziosamente senza etichettare o verbalizzare alcunché, cercando di cogliere, nella magia dell’istante, l’elemento imponderabile che consente a tutta quell’armonia di manifestarsi …
Uno degli scopi della meditazione è star bene con se stessi come con gli altri. Energie ed effetti mirabolanti sono elementi che, anche se talvolta, molto raramente, relativamente realistici, appartengono pur sempre al regno dell’immaginario.