La meditazione è una pratica che può aiutare a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e del mondo. Ma cos’è esattamente la meditazione e come si può praticare? Esistono diverse forme e tradizioni di meditazione, ma una delle più antiche e affascinanti è lo zen, una corrente del buddismo che si è sviluppata in Cina e poi si è diffusa in Giappone, Corea e Vietnam. Lo zen si basa sull’idea che la verità non possa essere espressa a parole, ma solo vissuta direttamente e intuitivamente. Per questo motivo, lo zen usa spesso dei paradossi, chiamati koan, per sfidare la logica e stimolare l’illuminazione. Lo zen non richiede lunghi studi o complicate dottrine, ma solo una certa immediatezza, come diceva il filosofo Alan W. Watts, uno dei maggiori esperti di filosofia orientale e di meditazione zen. Lo zen è una via semplice e naturale per scoprire ciò che è sempre stato davanti ai nostri occhi, ma che spesso ignoriamo o dimentichiamo. Nei seguenti brevi cenni, tratti dal libro “Le Ossa dello Zen” di Alan W. Watts, vedremo quali sono i caratteri distintivi dello zen e come possiamo applicarli alla nostra vita quotidiana.
«I caratteri che distinguono lo zen o Ch’an da altri tipi di buddismo appaiono alquanto elusivi quando si tratti di esprimerli in parole, sebbene lo zen abbia un “sapore” definito e inconfondibile. Per quanto il nome zen significhi dhyana o meditazione, altre scuole di buddhismo esaltano la meditazione in misura uguale, se non maggiore, che lo zen: e talora sembra che la pratica di meditazione formale non fosse affatto necessaria allo zen. Né carattere peculiare dello zen è “il non aver nulla da dire”, l’insistere che la verità non può essere tradotta in parole, poiché questo motivo appartiene di già al buddhismo madhyamika come all’insegnamento di Lao-Tzu.
Coloro che sanno non parlano;
Coloro che parlano non sanno.
Forse il tono speciale dello zen è meglio descritto come “una certa immediatezza”. In altre scuole di buddismo il risveglio o bodhi sembra remoto e quasi sovrumano, qualcosa da raggiungere solo dopo molte vite di paziente sforzo. Ma nello zen si ha costantemente la sensazione che il risveglio sia qualcosa di perfettamente naturale, qualcosa di scontato in partenza, che può verificarsi da un momento all’altro. Se nasconde una difficoltà, è proprio per il fatto che è troppo semplice. Lo zen è anche immediato nel suo metodo d’insegnamento, poiché punta direttamente e apertamente alla verità, senza trastullarsi con simbolismi.»
(Da: Le Ossa dello Zen, di Allan Watts)
– Alan W. Watts (macrolibrarsi.it)
– Alan Watts – Amazon
– Alan Watts – Wikipedia