Il significato più autentico del successo non risiede nei traguardi esteriori, né nelle etichette che la società impone con leggerezza. C’è una realizzazione silenziosa, spesso invisibile, che matura nell’intimo, nella quiete delle proprie riflessioni. Non si tratta di accumulare, di ottenere consensi o riconoscimenti, ma di custodire una disposizione serena e vigile, capace di restare limpida anche nel disordine del quotidiano. La meditazione, in questo senso, non è fuga dal mondo, bensì una forma attiva di ascolto, uno spazio interiore in cui la mente si allena a scegliere con maggiore lucidità ciò che le appartiene davvero. Così si afferma un benessere stabile, indipendente dalle circostanze, che non ha bisogno di testimoni e non può essere sottratto. In quest’ottica, si comprende come la vera felicità non sia una meta da rincorrere, ma una qualità dell’essere che si coltiva momento per momento.
Il successo consiste in ciò che avete realizzato interiormente
«Quando vedete che la gente non è veramente felice e non ha successo, non crediate che la vita consista in questo. Voi potete diventare tutto quello che volete essere. Il successo è il frutto di ciò che avete conseguito interiormente. Se non avete niente dentro di voi, non siete felici. E se non possedete niente, ma siete felici interiormente, avete raggiunto il vero successo. Non giudicate gli altri dalla loro condizione esteriore. Nella folla, proprio accanto a voi, può esserci qualcuno spiritualmente molto elevato che ha raggiunto la vera pace dell’anima e la felicità interiore.
Questo è il motivo per cui il successo morale – cioè la libertà dai condizionamenti delle abitudini cattive e degli impulsi – rende più felici del successo materiale. Nel successo morale è implicita una felicità psichica che non può essere cancellata da nessuna condizione fisica. Potete dedicare tutto il vostro tempo ad arricchirvi, ma questo non vi darà il conforto e la sicurezza definitivi che cercate. L’infelicità infatti aumenterà, perché’ la pace e la felicità si trovano nella mente e non nelle cose; se non disciplinate la mente, nessuna ricchezza materiale potrà mai appagarvi.
Questa disciplina non è una tortura, ma consiste nell’educare la coscienza a scegliere i pensieri e le azioni che conducono alla felicità.
La felicità è il vostro successo, perciò non consentite a nessuno di derubarvene.
Difendetevi da coloro che cercano di rendervi infelici. Quando ero giovane non tolleravo che qualcuno dicesse cose non vere sul mio conto; ma poi ho capito che era molto meglio avere la coscienza pulita anziché’ l’approvazione degli altri. La coscienza ragiona intuitivamente e rivela la verità su di voi e sulle vostre motivazioni. Quando la vostra coscienza è pulita, quando sapete che vi siete comportati giustamente, non avrete più paura. Una coscienza pulita riflette l’approvazione di Dio. Siate immacolati di fronte al tribunale della vostra coscienza e sarete felici; allora Dio vi benedirà.»
[ Da: Verso la realizzazione del sé – Paramhansa Yogananda ]
Conclusione
Il percorso che conduce a una gioia profonda non ha bisogno di clamore. È sufficiente che la mente sia educata al silenzio, che lo sguardo si rivolga all’essenziale e che la coscienza resti limpida. In questa semplicità si cela il traguardo più significativo: essere in pace con sé stessi, al di là delle apparenze, liberi dalle tempeste interiori che spesso sorgono inseguendo obiettivi esterni. È lì che si riconosce il vero successo, quello che non svanisce e che, silenziosamente, illumina ogni gesto quotidiano.
