Riepilogare di tanto in tanto determinate istruzioni o, se preferite, la sintesi di taluni suggerimenti meditativi – atti a favorire la meditazione – può essere una risorsa senz’altro utile. Riportiamo dunque le istruzioni di meditazione date da Tilopa (988–1069) al suo studente Naropa (1016–1100). Non si tratta d’insegnamenti da seguire in maniera pedissequa. Un conto è considerarli un vero tesoro, ben altro sarebbe illudersi di poterli praticare come una sorta di vademecum. La meditazione ha il solo scopo di… rinvenire il Grande Sigillo…
– Non ricordare. Non aggrapparti a ciò che è passato.
– Non immaginare. Non aggrapparti a ciò che deve divenire.
– Non pensare. Non aggrapparti a ciò che sta accadendo ora.
– Non esaminare. Non cercare di analizzare qualcosa.
– Non controllare. Non cercare di far accadere qualcosa.
– Dimora. Rilassati, nel qui ed ora e dimora nella tua mente.
– Da: Buddhismo della Via di Diamante
– http://it.wikipedia.org/wiki/Tilopa
– http://it.wikipedia.org/wiki/Naropa
Descrizione di: Il Grande Sigillo – Mahamudra
I consigli di Tilopa, sebbene formulati in India quasi 1000 anni fa, hanno la freschezza della saggezza eterna, che zampilla pura dal cuore di chi vede la realtà così com’è.
Non sono parole che aumentano la conoscenza intellettuale, né stimolano a qualche azione particolare: piuttosto esse puntano al sole della propria vera natura originaria, che risplende spontaneamente al di là delle nubi.
Appunti sulla meditazione
“Il Grande Sigillo non può essere insegnato, ma tu, benedetto, intelligente Naropa, che affrontando le difficili prove sei paziente nella sofferenza grazie alla devozione verso il maestro, accogli nel cuore queste parole.
Lo spazio si appoggia forse su qualcosa? Similmente, il Grande Sigillo non ha nulla su cui appoggiarsi.
Rimani rilassato nello stato naturale inalterato.
Se si rilasciano i legami senza dubbio si è liberi.
Quando si osserva il centro dello spazio si cessa di vedere tutto il resto.
Similmente, se si osserva la coscienza, le forme di pensiero si dissolvono e si consegue il sommo risveglio.
I banchi di nebbia si dissolvono nello spazio senza andare altrove né rimanere da qualche parte.
Similmente, le forme di pensiero scaturiscono dalla coscienza, ma quando si ha la visione della propria coscienza l’onda delle immagini mentali si dissolve.
La vera natura dello spazio non ha né colore né forma e non è condizionata né dal bianco né dal nero.
Similmente, l’essenza della propria coscienza non ha né colore né forma e non è condizionata né dalla virtù né dal vizio.
Il cuore del sole chiaro e limpido non può essere oscurato dal buio delle ere cosmiche.
Similmente, la chiara luce che è l’essenza della propria coscienza non può essere oscurata dal ciclo delle ere cosmiche.
Si definisce “vuoto” lo spazio, ma lo spazio è indicibile.
Similmente, la propria coscienza è detta “chiara luce”, tuttavia in essa non c’è nulla che possa essere definito dicendo “è così”.
Dunque, la vera natura della coscienza è sin dal principio come lo spazio, e non c’è nulla che non confluisca lì.
Smetti di fare qualunque movimento fisico e rimani tranquillo nello stato naturale.
Non hai nulla da dire, i suoni sono vuoti come l’eco.
Non hai nulla a cui pensare, contempla ciò che trascende la mente.
Il corpo umano come una canna di bambù, la coscienza al di là dei pensieri come il centro dello spazio: rilasciati in questo stato senza perdere la consapevolezza né trattenere nulla in mente.
La coscienza senza punti di riferimento è il Grande Sigillo.
Prendendo dimestichezza con questo stato si ottiene il Sommo Risveglio.”
[ Il grande sigillo. Mahamudra – Tilopa, (a cura di) G. Baroetto ]