Nel viaggio interiore della meditazione, ci imbattiamo in un mare di pensieri incessanti, che spesso ci travolgono con la loro forza impetuosa. La pratica della consapevolezza emerge come un faro luminoso, offrendoci la possibilità di ancorarci al presente e di osservare con chiarezza il flusso della nostra mente. Jon Kabat-Zinn, maestro di questa antica arte, ci guida attraverso le acque turbolente dell’esistenza, insegnandoci a districarci dalle correnti che ci sottraggono alla vera essenza del vivere. Attraverso la meditazione, scopriamo la libertà di esplorare le profondità della nostra coscienza, liberando energie sopite e accedendo a una saggezza innata che risiede in ognuno di noi. Questo percorso, sebbene richieda dedizione e disciplina, si rivela intrinsecamente gratificante, poiché ci permette di riconnetterci con aspetti della vita che troppo spesso trascuriamo.
“Praticare la consapevolezza può essere semplice, ma non necessariamente facile. E’ una metodologia che esige sforzo e disciplina perché le forze contrapposte – il nostro abituale automatismo e la scarsa attenzione – sono estremamente resistenti; sono talmente tenaci ed estranee alla nostra consapevolezza da richiedere obbligatoriamente un impegno interiore e un certo tipo di lavoro solo per dare consistenza ai nostri sforzi mirati a captare coscientemente i vari momenti e rinvigorire la consapevolezza.
Questo lavoro è però intrinsecamente gratificante perché ci pone in contatto con molti aspetti della nostra vita che solitamente trascuriamo e perdiamo di vista. È anche istruttivo e liberatorio.
Istruttivo in quanto ci consente letteralmente di vedere con maggior chiarezza e pertanto di penetrare più profondamente in ambiti della nostra personalità da cui ci eravamo allontanati o su cui eravamo restii a indagare. Questo comporta il riemergere d’intense emozioni come dolore, tristezza, vulnerabilità ira e paura che di norma non prendiamo in considerazione né esprimiamo coscientemente. La consapevolezza può anche aiutarci ad apprezzare sentimenti quali gioia, mitezza, felicità che spesso avvertiamo fuggevolmente e distrattamente.
È liberatorio perché c’introduce a nuovi modi di confrontarci con noi stessi e col mondo esterno, liberandoci dalle modalità obbligate da cui ci facciamo spesso irretire. Conferisce anche forza poiché applicare l’attenzione in quel modo consente l’accesso a insospettate riserve di creatività, intelligenza, immaginazione, lucidità, determinazione, capacità di scelta e saggezza insite in noi.
Tendiamo a trascurare particolarmente il fatto che virtualmente pensiamo ininterrottamente. Il flusso incessante di pensieri che emana dalla nostra mente ci lascia scarsissimi momenti di sollievo interiore. Da parte nostra ci riserviamo spazio insufficiente per essere veramente noi stessi, senza sentirci costretti a correre costantemente facendo le cose più svariate. Troppo frequentemente le nostre azioni sono inconsulte, intraprese senza riflessione, dettate da impulsi e pensieri del tutto consueti che passano per la mente come un fiume impetuoso o con la violenza di una cascata.
Veniamo travolti dalla corrente che finisce col sommergere la nostra vita portandoci dove forse non intendiamo andare, senza neppure essere coscienti della direzione. Meditazione significa imparare a svincolarsi dalla corrente, sedere sulla sua sponda, ascoltarla, trarne insegnamento e poi sfruttarne le energie per farci guidare anziché dominare. Questo processo non si svolge magicamente da solo. Richiede energia. Noi chiamiamo «pratica» o «pratica di meditazione» lo sforzo di coltivare la nostra capacità di vivere il presente.
«Domanda : Come posso districare un groviglio che si trova interamente al di sotto del mio livello di coscienza? Nisargadatta : Essendo presente a te stesso… se ti osservi con attenzione durante la tua vita quotidiana, con l’intenzione di capire anziché giudicare, in piena accettazione di qualsiasi cosa possa emergere, perché esiste, stimoli il profondo a salire in superficie per arricchire la tua vita e la tua consapevolezza con le sue energie represse. Questa è la grande funzione della consapevolezza; rimuove ostacoli e libera energie mediante la comprensione della vita e della mente. Il sapere è la porta verso la libertà e la vigile attenzione è la madre del sapere. (Maharaj Nisargadatta, Io sono quello)»”
(Da: Dovunque tu vada, ci sei già. Una guida alla meditazione – Jon Kabat-Zinn)
– Jon Kabat-Zinn (amazon)
– Jon Kabat-Zinn (macrolibrarsi)
– Jon Kabat-Zinn – Wikipedia
– Mindfulness – Wikipedia