Quante volte le nostre parole hanno lasciato profonde ferite in noi stessi e negli altri? Quante volte avremmo voluto tornare indietro nel tempo per riformulare un’affermazione, per scegliere parole più gentili e compassionevoli? Thich Nhat Hanh, maestro zen buddista, ci invita a riflettere sulla capacità rigenerante delle nostre parole e ci presenta la Retta Parola come un vero e proprio strumento di guarigione.
Nei seguenti appunti, il monaco vietnamita ci guida attraverso i principi fondamentali della Retta Parola, il terzo elemento del Nobile Ottuplice Sentiero buddhista. Attraverso esempi concreti e un linguaggio accessibile, Thich Nhat Hanh ci mostra come la consapevolezza e la pratica della Retta Parola possano portare alla guarigione personale, alla riconciliazione con gli altri e, in ultima analisi, alla trasformazione del mondo.
Cosa significa praticare la Retta Parola nella vita quotidiana? Come possiamo trasformare le nostre comunicazioni in atti di guarigione e compassione? In questo post esploreremo a fondo i quattro principi della Retta Parola e scopriremo come integrarli nella nostra vita, sia nelle relazioni personali che professionali.
Non perdere l’occasione di scoprire la forza catartica delle tue parole!
«La Retta Parola è il terzo elemento del Nobile Ottuplice Sentiero. Ogni volta che dici o scrivi qualcosa – in maniera professionale o personale – dovresti farlo con la consapevolezza della non-discriminazione, della comprensione e della compassione. Quello che dici può risanare te, gli altri e il mondo. Sappiamo che troppa sofferenza è causata dall’erronea parola.
Ci sono quattro linee guida che riguardano la Retta Parola.
1 – Parlare sinceramente, senza menzogne.
2 – Parlare in maniera coerente, senza dire una determinata cosa a una persona e qualcosa di diverso a un’altra.
3 – Parlare rispettosamente, senza insultare.
4 – Parlare accuratamente, senza esagerazione. A quel punto stiamo praticando la Retta Parola.
Quando hai il Retto Pensiero sai come avere la Retta Parola. Sai che la persona che ami è impermanente, la sua mente è impermanente e il suo corpo anche. Eppure nella vita quotidiana presumi che sia permanente, quindi la dai per scontata. Retto Pensiero significa che sai che lei è impermanente. Con questa saggezza non ti arrabbierai, cercherai di fare e dire le cose in modo diverso. Quindi non parlare bruscamente affermando: «Lui/lei mi ha tradito». Di’ invece: «Oh, vedo che la colpa della situazione è in parte mia» o «Sono responsabile di non avere gestito bene quella situazione» e così via. A quel punto hai la Retta Parola.
Immagina di sederti a scrivere una lettera colma di perdono e compassione. Mentre la scrivi stai risanando te stesso. Anche se l’altra persona non l’ha ancora letta, il mondo intorno a te comincia a risanarsi. Puoi praticare la Retta Parola quando mandi un’email, ed essa può alleviare subito la sofferenza dentro di te e la sofferenza nell’altra persona. Perché aspettare? Possiamo sempre praticare la Retta Parola per risanare noi stessi, per riconciliarci con noi stessi e con il mondo.
Retta Parola è una parola che esprime non discriminazione, perdono, comprensione, sostegno e amore. Sappiamo che quando riusciamo a dire o scrivere qualcosa del genere ci sentiamo magnificamente. È così liberatorio e risanatore, arreca sollievo. La Retta Parola porta benessere. Qualsiasi cosa contenga discriminazione, odio e il desiderio di punire, farà soffrire noi e gli altri.»
(Da: Thich Nhat Hanh, “Le quattro verità dell’esistenza“)
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– Thich Nhat Hanh su wikipedia
– EsserePace.org – Thich Nhat Hanh